
Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza di Palermo presieduto dal prefetto Massimo Mariani ha disposto di assegnare una scorta all’inviato di Repubblica Salvo Palazzolo, oggetto di minacce per le sue inchieste sui boss scarcerati.
Nuove minacce al giornalista Salvo Palazzolo. La Squadra mobile di Palermo ha informato nei giorni scorsi l’inviato di Repubblica che nel corso di alcune indagini sono state rilevate «gravi ostilità nei suoi confronti». In questi ultimi mesi, Palazzolo sta conducendo un’inchiesta sui boss scarcerati che sono tornati in città dopo lunghi periodi di detenzione, ha anche svelato i permessi premio concessi ad alcuni ergastolani condannati per omicidi e strage. Ha pure denunciato un fiorente giro di spaccio di droga sui canali Telegram.
Non è la prima volta che Salvo Palazzolo è oggetto di minacce per le sue inchieste riguardanti la riorganizzazione di Cosa nostra. Nel dicembre 2018, la Squadra mobile di Palermo intercettò alcuni mafiosi del clan Inzerillo mentre discutevano di dare al cronista «due colpi di mazzuolo": in quei giorni, Palazzolo stava raccontando il ritorno in Sicilia dagli Stati Uniti degli «scappati» della seconda guerra di mafia, dopo la morte di Totò Riina. Nell’aprile 2020, un altro episodio. Il capomafia dello Zen Giuseppe Cusimano insultò pesantemente il cronista di Repubblica su Facebook ("Giornalisti peggio del Coronavirus"): il giovane boss, poi arrestato sei mesi dopo dai carabinieri, non aveva gradito l’articolo che svelava la sua distribuzione di generi alimentari agli abitanti della periferia palermitana durante il lockdown.
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