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Mattarella: "Auschwitz conseguenza diretta di leggi fasciste, certi fantasmi continuano ad aleggiare"

Auschwitz rappresenta l’abisso più profondo e oscuro mai toccato nella storia dell’umanità». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla celebrazione del "Giorno della Memoria" al Quirinale.

«Auschwitz è la conseguenza diretta delle leggi razziste, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla «soluzione finale». Auschwitz rappresenta l’abisso più profondo e oscuro mai toccato nella storia dell’umanità». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla celebrazione del "Giorno della Memoria" al Quirinale.

«Anche con la definitiva sconfitta del nazifascismo in Europa - ha aggiunto - con la ripresa delle democrazie, le ferite non si sono mai del tutto rimarginate. Era arrivata la liberazione. Ma ombre, parole e fantasmi continuarono - e continuano - a generare inquietudine. Sosteneva in quegli anni Primo Levi: 'Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia. Cominciava un’era di libertà e di solidarietà, ma il suo avvio era accompagnato da non piena consapevolezza degli orrori più perversi degli anni della guerra, da dubbi sulle prime notizie, talvolta da incredulità rispetto a quanto era avvenuto nei campi nazisti. Lo sa bene chi è sopravvissuto a quella tragica e disumana esperienza».

«Come notò Sigmund Bauman, parlando dei totalitarismi del Novecento - ha detto il capo dello Stato - le vittime di Hitler e di Stalin «furono uccise perché non rientravano, per una ragione o per un’altra, nel progetto di una società perfetta: un mondo comunista. O un mondo ariano, puro dal punto di vista razziale. Come quella delle erbe infestanti, la loro natura non poteva essere modificata. Esse non si prestavano per essere migliorate o rieducate. Dovevano essere eliminate».

«Noi italiani non possiamo dimenticare la responsabilità del collaborazionismo del regime fascista nello sterminio degli ebrei»: lo ha affermato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. «La memoria è anche il vigilare sul presente perché se è successo può succedere di nuovo», ha aggiunto Valditara, «dobbiamo coltivare una memoria viva, vigile e attuale». «E' intollerabile che qualcuno cerchi di giustificare il pogrom del 7 ottobre, sono intollerabili le minacce e gli insulti che ebrei e cittadini israeliani ricevono, anche in Italia», ha affermato Valditara, ricordando che circa 40mila ebrei hanno lasciato l’Europa in questi ultimi anni per l’antisemitismo rinascente. Valditara ha sottolineato l’impegno del ministero per far conoscere agli studenti i campi di sterminio.

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