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Assunzioni, alla Regione Siciliana emerge l’esigenza di avviare i concorsi pubblici per coprire i vuoti del personale

Aumenta il numero dei pensionati. Il nuovo piano allarga le opportunità di rigenerare la pianta organica

L’assessorato alla Funzione Pubblica ultimerà i calcoli nelle prossime 48 ore. Ma è già certo che i posti che la Regione potrà mettere a concorso già quest’anno sono molti di più di quelli che si era ipotizzato di poter assegnare appena qualche mese fa, quando il presidente Schifani e il ministro per l’Economia Giancarlo Giorgetti hanno firmato lo sblocco del turn over.
Sta per partire una revisione del piano assunzioni che poggia su alcuni dati di fatto: i pensionamenti registrati nel 2024 sono di più di quanti era stato previsto a inizio d’anno e la possibilità di trattenere in servizio nel 2025 chi ha già i requisiti per andare in quiescenza è stata limitata ad appena 38 dipendenti da una decisione che la giunta ha preso qualche giorno fa.
Il nuovo piano Sulla base di questi presupposti l’assessore alla Funzione Pubblica, Andrea Messina, è pronto a presentare il nuovo piano per le assunzioni: «Lo depositerò in giunta entro questa settimana. Poi attenderemo la registrazione della Corte dei Conti. E penso che tra fine febbraio e la primavera potremo bandire i primi concorsi. Che avranno numeri maggiori del previsto per effetto dei pensionamenti che abbiamo registrato».
Il primo bandoLe prime indicazioni che filtrano dall’assessorato indicano che sul piatto la Regione metterà subito qualche centinaio di posti.
Il primo bando sarà quello, annunciato da tempo, che punta ad assumere 79 funzionari esperti per lo più in materie giuridiche, economiche e nei controlli. Questo concorso doveva essere bandito a fine 2024 e scivolerà invece all’inizio del 2025.

I nuovi posti liberi

Per il resto l’assessore Messina ha confermato che i numeri previsti nel piano approvato un anno fa vanno rivisti perché i posti saranno di più. Quindi per avere la misura delle opportunità che si apriranno occorre ricordare che nel piano assunzioni approvato ad aprile 2024 si prevedeva per il 2025 un concorso per 100 funzionari (mentre altri 99 sarebbero stati assunti scorrendo vecchie graduatorie).
Da questa base si crescerà aggiungendo qualche decina di posti da mettere a concorso. Il piano approvato ad aprile 2024 prevedeva già i posti che si sarebbe potuto mettere a concorso anche nel 2026: si parlava di 259 assunzioni, almeno 180 delle quali tramite bando e il resto scorrendo vecchie graduatorie.
Gli spazi nella dirigenza Fin qui il piano che riguarda i funzionari. Ma c’è anche la parte dedicata ai dirigenti. Nel 2024 erano previste 136 assunzioni, ben 110 delle quali attraverso un concorso che - come la giunta ha scritto nella delibera che limita il mantenimento in servizio di chi ha i requisiti per la pensione - vedrà la luce nei prossimi mesi. Ma anche in questo caso sono posti che dovevano essere assegnati l’anno scorso. Per quanto riguarda il 2025 il vecchio piano prevedeva altre 67 assunzioni di dirigenti nel 2025 e 58 nel 2026.
Numeri, anche questi, che l’assessorato alla Funzione Pubblica sta rivedendo verso l’alto.
La Regione è per lo più over 60I numeri però non fotografano con precisione i vuoti d’organico che si stanno creando alla Regione in questi mesi. Il personale in servizio è numericamente al livello più basso di sempre: 698 dirigenti e 9.186 funzionari. La pianta organica prevederebbe invece 752 dirigenti e 11.740 funzionari: dunque già così i posti vuoti sarebbero 1.755, non tutti però sono assegnabili a neo assunti per i limiti alle assunzioni vigenti in base a norme nazionali che l’accordo fra Schifani e il ministero dell’Economia supera solo in parte. Il problema che alla Regione stanno mettendo a fuoco riguarda però le prospettive in base all’effetto combinato delle regole attuali e dell’età dei dipendenti. Giusto per fare qualche esempio: dei 698 in servizio fino a qualche mese fa ben 457 sono over 60.
Dunque vicini al pensionamento, visto che - come detto - la possibilità di restare in servizio fino a 70 anni è stata limitata a 18 direttori per lo più alla guida di uffici che si occupano di fondi extra regionali e del Pnrr. Soltanto 7 dirigenti hanno un’età compresa fra i 40 e i 50 anni. E uno solo è un under 40. Lo stesso vale per i funzionari più qualificati, quelli della categoria più elevata, la D: su 2.837, ben 1.142 sono over 60 e dunque vicini alla pensione.
Per questo motivo l’input di Schifani è stato quello di «puntare sul ricambio generazionale attraverso l’assunzione di giovani».

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