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Crollo viadotto "Scorciavacche" sulla SS Palermo-Agrigento, assolti Ciucci e due dirigenti: nessun colpevole

L'opera venne giù il 30 dicembre 2014, appena una settimana dopo l’inaugurazione dinanzi a flash e telecamere

Il viadotto Scorciavacche venne giù il 30 dicembre 2014, appena una settimana dopo l’inaugurazione dinanzi a flash e telecamere, avvenuta in anticipo rispetto ai tempi previsti. Per il crollo dell’infrastruttura - lungo la strada statale Palermo-Agrigento - a poco più di dieci anni dai fatti, oggi, la terza sezione penale del tribunale di Palermo, presieduta da Fabrizio La Cascia ha assolto gli ultimi tre imputati del processo. E cioè Pietro Ciucci, all’epoca ad di Anas e ora ad della Stretto di Messina, assistito dall’avvocato Fabio Lattanzi, e due dirigenti, Stefano Liani e Michele Vigna. L’accusa, nel corso requisitoria, aveva chiesto 4 anni di carcere per l’ex presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, 3 anni e 3 anni e 6 mesi per i dirigenti Stefano Liani e Michele Vigna.
Erano imputati di induzione a dare o promettere utilità (Vigna che ha rinunciato alla prescrizione anche di attentato alla sicurezza dei trasporti) ma oggi il tribunale li ha assolti con la formula «per non avere commesso il fatto».
Il giudice ha anche assolto l’impresa Bolognetta scpa «perchè il fatto non sussiste». Secondo la ricostruzione dell’accusa, non c'erano le condizioni per l’apertura. L’opera non era stata collaudata e sarebbe mancata anche la commissione di collaudo. L’apertura quindi - sempre secondo la tesi accusatoria non accolta dal tribunale - sarebbe stata una operazione mediatica, utile per un ritorno di immagine dell’azienda e del suo presidente. Nei mesi scorsi - durante il processo che ha subito vari rallentamenti, iniziato prima a Termini Imerese e poi approdato a Palermo - la prescrizione aveva fatto cadere l’accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti e falso. Per questa ragione erano usciti dal processo altri 9 imputati.

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