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Daniela Santanchè, dimissioni più vicine? La Russa: "Valuti il passo indietro"

La decisione della Cassazione di lasciare alla Procura di Milano la competenza sul caso Visibilia, che vede Daniela Santanchè accusata di truffa all’Inps in relazione alla cassa integrazione nel periodo Covid, fa salire di nuovo il pressing nel partito sull'opportunità di un passo indietro della ministra. Cambia qualcosa? «È un elemento di valutazione», sottolinea Ignazio La Russa.

«Io credo che Daniela, quando ha detto che avrebbe valutato, può darsi che ora valuti anche su questo. Certamente è un elemento di valutazione», riconosce il presidente del Senato, da sempre legato all’esponente di governo.

Il 10 febbraio si discuterà in Aula la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle. Sarà a voto palese e non sarà questo il passaggio determinante sulla vicenda, perché eventualmente sarebbe respinta dalla maggioranza. Del resto, anche la seconda carica dello Stato osserva che «le mozioni di sfiducia rafforzano lo sfiduciato quando sono individuali».

Ma non è escluso - spiega più di un dirigente di FdI - che possa essere questa la dead-line per ragionare sulle eventuali dimissioni. Insomma, sotto traccia, più di un big di via della Scrofa consiglia la diretta interessata a non aspettare quella data. Non che il gruppo sia orientato a fare da sponda ai pentastellati, ma - spiega ad esempio un esponente dell’esecutivo - «il passo indietro tutelerebbe lei, non solo il governo, e FdI... Se lei mollasse, mollerebbero anche i giudici».

Santanchè, in realtà, ha sempre sostenuto (e continua a sostenere) che qualora dovesse arrivare la richiesta di dimissioni da parte della premier Giorgia Meloni, lei si farebbe da parte. «È solo la presidente del Consiglio che può decidere», le parole di Santanchè.

Tanti gli appuntamenti in agenda, a partire dalla Fiera del Turismo a Milano. Anche complice il dossier sul caso Almasri e lo scontro aperto con la magistratura, in Fratelli d’Italia si ritiene che sulla vicenda Santanchè si prenderà un po’ di tempo. «Ma il cerchio si stringe», osserva più di un parlamentare.

L’orientamento dunque sarebbe quello di evitare un’accelerazione della situazione in questa fase, ma il caso non è certamente chiuso, anche se la ministra - che ha sempre spiegato che si sarebbe dimessa solo nell’eventualità di un rinvio a giudizio per il caso Inps - sarebbe intenzionata ad andare avanti, convinta che debba prevalere la logica garantista.

Così, tuttavia, «rischia di non essere più sostenibile, se un domani dovesse essere manifesto anche un semplice calo nei sondaggi di FdI, la responsabilità verrebbe addossata a lei», il refrain di chi ritiene che, al di là del tema della presunzione d’innocenza, Santanchè debba optare per un passo indietro subito.

Non che il giudizio sia unanime in FdI, altri ritengono che proprio perché non c'è alcuna condanna per ora, anche per evitare cedimenti di fronte ai giudici, le dimissioni in questo momento «sarebbero un errore grave».

Santanchè è stata invitata alla direzione nazionale di Fratelli d’Italia, che si terrà sabato a Roma e, stando ai rumors nel partito, potrebbe anche intervenire, difendendo il suo operato come ministro e la sua innocenza dai processi.

Due i punti all’ordine del giorno dell’incontro: rilanciare le politiche per il Sud, puntando a far crescere il consenso del partito nel Mezzogiorno, anche in vista delle prossime tornate amministrative, all’indomani del cambio di ministro del Pnrr e della coesione per il Mezzogiorno, e rilanciare il tema della sicurezza delle forze dell’ordine, dopo il dibattito sulla possibilità di fornire agli agenti uno scudo legale.

Saranno presenti ministri e componenti dell’esecutivo, oltre ai parlamentari. Prevista anche la presenza di Arianna Meloni, capo della segreteria politica e responsabile del tesseramento di Fratelli d’Italia, mentre è ancora in forse la presenza della premier, che potrebbe lasciare ai dirigenti la discussione dei temi e la riflessione sui risultati del governo.

Intanto, le parole di La Russa vengono interpretate dalle opposizioni come una richiesta esplicita di dimissioni: «Ormai Santanchè è stata scaricata persino da Ignazio La Russa, che le chiede in maniera esplicita di valutare la possibilità di dimissioni», sottolinea il deputato del Pd, Arturo Scotto.

«L'ostinazione della ministra del Turismo appare oggettivamente incredibile. Non siamo mai andati dietro i risvolti giudiziari del caso Visibilia, abbiamo sempre posto da un anno e mezzo una questione politica di fondo: può una personalità istituzionale, nonché imprenditrice, usare i fondi della Cassa Covid per i propri dipendenti e continuare a farli lavorare per la propria azienda?

A questa domanda non hanno mai rispostolei, né Giorgia Meloni. Le dimissioni, davanti a questo uso improprio di risorse pubbliche, dovevano essere istantanee. Noi continuiamo a chiederle», conclude Scotto.

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