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Caso Sara Pedri, assoluzione per l'ex primario dell'ospedale Santa Chiara di Trento e la sua vice

SARA PEDRI -FB

L’ex primario dell’ospedale Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo, e la sua vice, Liliana Mereu, sono stati assolti con formula piena dal gup del Tribunale di Trento, Marco Tamburrino, dalle accuse di maltrattamenti in concorso e in continuazione nei confronti del personale del reparto. Il giudice ha stabilito che "il fatto non sussiste", applicando l’articolo 530 comma due del codice di procedura penale.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni. Grande soddisfazione è stata espressa dai legali della difesa. Mario Murgo, avvocato di Liliana Mereu, ha dichiarato: "Formula piena: il fatto non sussiste per entrambi i medici. Era quello che abbiamo sempre auspicato".

Anche Salvatore Scuto, difensore di Tateo assieme all’avvocato Nicola Stolfi, ha sottolineato l’esito positivo del processo: "Sapevamo fin dall’inizio che i nostri assistiti erano innocenti. Per quattro anni abbiamo lavorato su solide basi e la giustizia le ha riconosciute".

Tuttavia, l’avvocato Stolfi ha espresso preoccupazione per il fatto che la Procura della Repubblica abbia perseguito accuse poi rivelatesi infondate.

Sul caso si è espresso anche Andrea De Bertolini, legale delle sette lavoratrici costituitesi parti civili, evidenziando la difficoltà di valutare giuridicamente un reato di mobbing, tema centrale nel processo: "Nel nostro ordinamento non esiste un reato che si occupi specificamente di mobbing, e questo ha reso il dibattimento particolarmente complesso".

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