Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Giornata del ricordo, Mattarella: su Foibe ci fu occultamento della storia.

La triste vicenda degli esuli «fu sottovalutata e, talvolta, persino, disconosciuta. L’istituzione del Giorno del Ricordo, votata a larghissima maggioranza dal Parlamento italiano, ha contribuito a riconnettere alla storia italiana quel capitolo tragico e trascurato, a volte persino colpevolmente rimosso. Troppo a lungo «foiba» e «infoibare" furono sinonimi di occultamento della storia». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale alla celebrazione del «Giorno del Ricordo». «Nessuna squallida provocazione può ridurne ricordo e dura condanna» ha detto con un riferimento alle vandalizzazioni dei simboli delle foibe di questi giorni. «Di quella stagione, contrassegnata da una lunga teoria di uccisioni, arresti, torture, saccheggi, sparizioni, le Foibe restano il simbolo più tetro», ha osservato il presidente.

Meloni, ricordare le foibe un dovere di verità e giustizia

«Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata». A scriverlo su X è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. «Ricordare - sottolinea la premier - è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica». Il post di Meloni è accompagnato da un video che mostra parte dell’intervento della stessa premier in visita alla foiba di Basovizza il 10 febbraio dello scorso anno.  «Ricordare significa 'riportare al cuore', ovvero ricondurre ciò che ci è più caro al centro di noi. Noi oggi 'riportiamo al cuore' centinaia di migliaia di storie, e restituiamo loro la dignità che meritano. Oggi - rimarca la premier - onoriamo la memoria dei martiri delle foibe e torniamo ad abbracciare tutti i nostri connazionali che decisero di abbandonare tutto pur di non rinunciare alla propria identità. Italiani due volte, per nascita e per scelta».

 

Oggi in edicola

Prima pagina

Ancora nessun commento

Commenta la notizia