
Famiglie calabresi sempre più povere e fuori dal circuito occupazionale. I dati dell’Osservatorio dell’Inps relativo alle misure di contrasto alla povertà e reinserimento lavorativo confermano la situazione deficitaria e soprattutto la necessità di un ricorso ai sussidi statali per avere una vita dignitosa. I due strumenti attualmente in campo sono l’Assegno di inclusione e il Supporto per la Formazione e il lavoro. Dai dati emerge che, al 31 dicembre 2024, i nuclei familiari con domanda accolta per l’Assegno di Inclusione sono poco meno di 760 mila, coinvolgendo complessivamente 1,82 milioni di persone. L’importo medio mensile del beneficio ADI è stato pari a 620 euro, con una maggiore concentrazione dei beneficiari nelle regioni meridionali, in linea con la precedente misura del Reddito di Cittadinanza. In Calabria la misura è stata accolta per 56mila nuclei familiari e ha coinvolto quindi complessivamente circa 141mila utenti. Come si ricorderà l’Assegno di Inclusione (ADI) è una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro, istituita a decorrere dal primo gennaio 2024. I numeri sono importanti in tutta Italia ma in Calabria il numero di persone che ne hanno fatto richiesta testimoniano come la difficoltà delle famiglie sia tangibile. L’importo medio percepito dalle famiglie calabresi a titolo di Adi si attesta a 595 euro al mese, di poco al di sotto della media nazionale che è di 620 euro.
Ancora più marcata la situazione per la misura del Supporto per la Formazione e il lavoro. Attivato dal settembre del 2023 mira a costruire una serie di reti per favorire il reinserimento professionale. Sono 14.450 i nuclei familiari in Calabria che hanno fatto richiesta e che hanno ottenuto il beneficio di Sfl nel 2024. Un numero molto elevato e la regione è quarta dietro la Campania, la Sicilia e la Puglia. In queste quattro regioni si registra una notevole quota del totale delle richieste di erogazione del beneficio. La situazione calabrese è complessa perché accanto al continuo spopolamento e invecchiamento della popolazione residente restano critiche le condizioni economiche e lavorative delle famiglie.
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