
La recente decisione del Tar di Catania in merito a un concorso per professore ordinario presso l’Università degli Studi di Catania ha messo in evidenza alcune criticità nel processo di selezione accademica. Il tribunale ha accolto il ricorso presentato da un candidato, assistito dall’avvocato Dario Sammarro del Foro di Cosenza, contestando i criteri di valutazione adottati dalla commissione esaminatrice.
Secondo il legale, la commissione avrebbe applicato criteri di selezione non conformi al regolamento dell’ateneo e ai principi di imparzialità e trasparenza che dovrebbero caratterizzare le procedure concorsuali pubbliche. In particolare, la scelta di considerare esclusivamente gli ultimi dieci anni di attività accademica dei candidati è stata ritenuta illegittima dal Tar, in quanto non prevista dal regolamento né dalla prassi consolidata.
La sentenza solleva interrogativi più ampi sulle modalità di reclutamento dei docenti universitari in Italia, evidenziando il rischio che alcuni criteri possano penalizzare candidati con una carriera accademica più lunga e consolidata. La decisione del Tar, pur non rappresentando un precedente vincolante, richiama l’attenzione sulla necessità di una maggiore uniformità e chiarezza nei criteri di selezione adottati dalle commissioni esaminatrici.
Ora spetta all’Università degli Studi di Catania rivedere la procedura concorsuale alla luce della sentenza, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e coerenza nel reclutamento del personale accademico.
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