
Un nuovo caso è esploso nelle ultime ore all'interno dell'emittente sportiva di Sportitalia, la televisione di proprietà del giornalista Michele Criscitiello visibile sul canale 60. Criscitiello ha licenziato, a poche settimane di distanza dal siluramento del giornalista napoletano Manuel Parlato, la giornalista Jolanda De Rienzo.
La decisione, comunicata senza preavviso, è stata ufficialmente attribuita a un presunto calo degli ascolti del programma "Tutti al VAR", da lei condotto. Tuttavia, la stessa De Rienzo ha indicato come causa reale del licenziamento la sua espressione di solidarietà nei confronti del collega Manuel Parlato, precedentemente allontanato dall'emittente.
In un post sui social media, De Rienzo ha dichiarato: "La produzione del mio programma è stata cancellata improvvisamente dal direttore Michele Criscitiello dopo le mie parole di solidarietà nei confronti del collega Manuel Parlato durante la puntata della trasmissione 'Terzo Tempo' in onda su Televomero". Ha inoltre aggiunto che, poche ore dopo la pubblicazione del suo messaggio di supporto a Parlato, era stata rimossa dalla chat interna di lavoro di Sportitalia.
L'Ordine dei Giornalisti della Campania ha espresso sostegno a De Rienzo, sottolineando come il licenziamento sia avvenuto "senza alcun preavviso e senza rispettare alcuna forma giuridica ed etica". L'Ordine ha evidenziato che, dopo aver manifestato solidarietà al collega Manuel Parlato, la giornalista è stata esclusa dalla chat di lavoro dell'emittente e il programma da lei diretto è stato cancellato dal palinsesto.
Questo episodio segue il precedente licenziamento in diretta TV di Manuel Parlato, avvenuto il 4 febbraio 2025, dopo che il giornalista aveva evidenziato lo scarso gradimento dei tifosi del Napoli per un segmento ironico sul calciomercato del club partenopeo. La solidarietà espressa pubblicamente da De Rienzo nei confronti di Parlato è stata definita dal direttore Criscitiello come una presa di posizione inaccettabile, portando alla cancellazione del suo programma e al conseguente licenziamento.
La vicenda ha sollevato interrogativi sulle dinamiche interne a Sportitalia e sul rispetto delle norme deontologiche nel trattamento dei giornalisti.
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