
Arruolare nell’esercito fra i 30 e i 40 mila militari in più. Aumentare di oltre un terzo la capacità difensiva italiana e arrivare alla soglia di circa 135 mila soldati, ordinari e non riservisti. Un intervento da operare in un arco temporale tra i cinque e gli otto anni. E’ quanto prevederebbe il piano di sicurezza nazionale a cui sta lavorando lo Stato Maggiore della Difesa su indicazione del ministro Guido Crosetto. Lo scrivono la Stampa e Repubblica. Una pianificazione a lungo raggio che, secondo il quotidiano torinese, porterebbe «tra circa dieci anni ad aver colmato il gap che si è creato a causa del disimpegno degli ultimi governi». Tempi lunghi dovuti non solo all’addestramento degli uomini, ma anche alle catene di approvvigionamento da rimettere a regime.
Crosetto: "Se ci sarà missione Onu in Ucraina, l'Italia parteciperà"
Il dibattito intono a una presenza di militari italiani a presidio del confine ucraino «è surreale e prematuro allo stesso tempo. Perchè la tregua sarà figlia di condizioni che dovranno essere accettate da tutti e quindi anche dai russi. Questa è la preoccupazione dell’Unione europea, che non è prevista a quel tavolo». Lo premette il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una intervista esclusiva al Corriere della Sera in vista dell’uscita della sua autobiografia, 'Storie di un ragazzo di provincià, in uscita per Piemme.«Per rispondere alla domanda, su quel confine per me può esserci solo l’Onu o una missione internazionale di peace-keeping che unisca quasi tutto il mondo, come in Libano. E l’Italia ha sempre partecipato alle missioni Onu», aggiunge.
Crosetto sottolinea poi che «non c'è nulla dell’evoluzione della crisi ucraina, da quando è stato rieletto Trump, che non avessi detto da mesi e di cui non avessi già ragionato con Giorgia Meloni. Così come non mi ha stupito la posizione della nuova Casa Bianca nel rapporto con Zelensky e con la Russia. Certo, i modi, quelli possono aver sorpreso anche me». Se fosse stato cittadino americano, avrebbe votato per Trump? «Voto in Italia», la risposta del ministro.
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