
Uno degli aspetti forse più evidenti è stato l’aumento del prezzo del burro che a fine 2024 ha sfiorato anche il 50% toccando i 13,35 euro medi al chilo. È l’effetto di una serie di fattori che hanno riguardato il prezzo del latte, tornato dopo anni a salire ridando un minimo di certezze ai produttori. Dinamiche che è possibile cogliere anche in Sicilia e, in particolare, in provincia di Ragusa che da sola garantisce 120 dei 180 milioni di litri di latte prodotti nell’Isola. Nel corso degli ultimi mesi, il prezzo del latte alla stalla è passato dai 47 ai 54 centesimi al litro (più Iva). Pochi centesimi con i quali gli allevatori dovranno cercare di far quadrare la redditività del loro lavoro e delle loro aziende su cui si sono abbattuti maggiori costi dovuti al clima (che ha ridotto i foraggi e fatto aumentare i mangimi) e all’energia. Molte aziende, soprattutto di piccole dimensioni, hanno rinunciato. Sui consumatori pesano anche i costi relativi al trasporto, visto che le cisterne di latte viaggiano soprattutto sul gommato e il gasolio ha subito altri ritocchi.
Gli scenari che riguardano la Sicilia e il nostro Paese sono in qualche modo influenzati anche dagli scenari mondiali con Stati Uniti e Nuova Zelanda che hanno visto ridurre le produzioni e la Cina che ha invece aumentato la domanda interna.
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