
Con le accuse di atti persecutori e violenza sessuale, il gup del Tribunale dell’Aquila ha rinviato a giudizio un ragazzo di 20 anni. Vittima, la sua ex fidanzata, una studentessa universitaria di nazionalità israeliana.
I due ragazzi convivevano in un appartamento, ma la gelosia di lui era diventata sempre più asfissiante. Da qui la scelta della ragazza, 23 anni, di interrompere in modo definitivo la relazione. Decisione che ha portato il ragazzo prima a ricattare la ex e poi ad abusare di lei.
L’imputato, secondo l’accusa, le l’ha minacciata, qualora non fosse tornata con lui, di inviare ai genitori di lei immagini e video che la ritraevano in atteggiamenti espliciti, realizzati a sua insaputa. Il 20enne l’ha presa a schiaffi, arrivando a controllarle il cellulare, tanto che lei è andata a dormire prima in albergo poi presso un amico. Ma la contestazione più grave mossa dalla Procura riguarda una violenza sessuale che ha preso le mosse sempre dal ricatto di inviare video hot realizzati di nascosto ai genitori della giovane.
Il processo dinanzi il Tribunale riunito in sede Collegiale si aprirà nel prossimo mese di aprile.
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