
L’autopsia e l’esame tossicologico potranno chiarire meglio le cause della morte per arresto cardiaco di Aurora Bellini, la studentessa di 19 anni deceduta nella notte tra il 17 e il 18 marzo sul traghetto Napoli-Palermo, mentre era in gita scolastica con la classe quarta geometri di Grosseto, la sua città.
Proprio per svolgere questi esami, la procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Il fascicolo, al momento contro ignoti, consente di conferire l'incarico al medico legale per l’esame autoptico, previsto per domani, che potrebbe fornire le prime risposte. Per l’esito degli esami tossicologici, invece, ci vorranno circa dieci giorni.
A Batignano, il paese dove viveva con la famiglia – il padre Paolo, la madre Erika e la sorella gemella Martina – si attendono risposte. Paolo Bellini chiede verità:
«Mia figlia Aurora non aveva nessuna patologia», ha dichiarato il padre. «L'ho sentita l'ultima volta lunedì scorso, erano le 20. Mi ha detto che stava bene e che si stava divertendo. Mi ha detto che sarebbe andata a mangiare la pizza con i compagni di scuola e che poi sarebbe andata nella discoteca della nave. Mi ha anche detto che non avrebbe fatto tardi».
«La cosa più atroce è accettare l’idea che la dovrò portare per l’ultimo viaggio al cimitero. E pensare che ha appena 19 anni. Era nel fiore della sua vita, era una ragazza solare», ha aggiunto il genitore.
Finora, l’infarto è la causa conosciuta della sua morte, ma resta da chiarire cosa abbia innescato la crisi cardiaca in un organismo così giovane. Potrebbe trattarsi di una patologia congenita o non rilevata, oppure potrebbe essere dipesa da altri fattori ancora sconosciuti.
Gli esami disposti dalla procura serviranno a fare luce su questo aspetto, ma i magistrati vogliono anche verificare un altro elemento: verranno analizzate tutte le modalità degli interventi di soccorso, per stabilire l’ora esatta della morte, accertare se tutte le procedure siano state rispettate e fugare ogni dubbio su possibili errori o omissioni.
Aurora Bellini si è sentita male a bordo del traghetto Cruise Bonaria, partito da Napoli, mentre si trovava a 40 miglia da Capri. I compagni di classe dell’istituto Manetti Porciatti di Grosseto l’hanno trovata riversa nel bagno della sua cabina, intorno alle 2 di notte.
Sono subito scattati i soccorsi, con i medici che hanno tentato disperatamente di rianimarla. La ragazza è stata poi prelevata dalla nave da una motovedetta della Guardia Costiera, che l’ha trasportata a Sorrento. Secondo quanto risulta finora, la giovane era ancora in vita quando ha lasciato la nave, ma è arrivata a terra già deceduta.
Successivamente, la salma è stata portata a Castellammare di Stabia, per poi essere trasferita all’obitorio di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno.
I compagni di classe, rientrati a Grosseto, sono sotto choc e con ogni probabilità verranno ascoltati, insieme ai docenti, per ricostruire le ultime ore della ragazza.
Ora attendono il giorno dei funerali, per stringersi intorno alla famiglia, che continua a chiedere verità su questa morte prematura.
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