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Simonetta Kalfus morta dopo la liposuzione: "Sala operatoria clandestina"

Il poliambulatorio romano a cui Simonetta Kalfus - la 62enne morta dopo un’operazione di liposuzione a Roma -, si è rivolta non poteva ospitare uno spazio per gli interventi chirurgici. Lo scrive Federica Pozzi su Il Messaggero. Secondo quanto riporta il quotidiano romano, la sala operatoria nella quale la donna sarebbe stata operata era «clandestina e pericolosa» e all’interno della stanza «mancava anche l’impianto di aerazione». A contribuire al decesso della 62enne, è emerso dall’esame autoptico preliminare, sarebbe stata la sepsi. Nel fascicolo della procura di Roma ci sono tre medici indagati con l’accusa di omicidio colposo. Si tratta di un chirurgo estetico, di un anestesista e di un medico del pronto soccorso di Pomezia dove la signora si era recata prima di essere ricoverata all’ospedale Grassi di Ostia dove è avvenuto il decesso.

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