
È in ospedale dalla scorsa notte l'ex titolare della Gintoneria di Milano Davide Lacerenza. Si è sentito male in casa, dove si trovava ai domiciliari dal 4 marzo perché indagato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e sfruttamento della prostituzione commessi nel locale. Si sospetta possa vere avuto un ictus, anche se le sue condizioni sembrano non destare particolari preoccupazioni.
Il legale dell’uomo, l’avvocato Liborio Cataliotti, ha subito chiesto, e ottenuto, dal gip Alessandra Di Fazio il ricovero in ospedale. Lacerenza, ex compagno della figlia di Wanna Marchi Stefania Nobile, ha accusato un malore verso le 4 del mattino ed è ora ricoverato al Policlinico di Milano, sempre in regime di arresti domiciliari e dunque piantonato. Per i sanitari che lo hanno preso in cura, ha spiegato ancora Cataliotti, avrebbe "problemi neurologici": per ora non si può dire quanto dovrà restare in ospedale il 59enne, che comunque «è vigile e cosciente».
Di recente Lacerenza, finito con l’ex compagna e un presunto factotum al centro dell’inchiesta della guardia di finanza e della pm Francesca Crupi su un presunto giro di droga e prostituzione alla Gintoneria di via Napo Torriani, ha depositato al Tribunale del Riesame di Milano, sempre con l'avvocato Cataliotti, l’appello contro il sequestro, convalidato con ordinanza dal gip, per un valore di oltre 900mila euro.
In realtà, rispetto a quel presunto profitto dell’autoriciclaggio, contestato solo a Lacerenza, gli investigatori sono riusciti a rintracciare finora solo circa 80mila euro: 33mila trovati su un conto in Lituania, 40mila su conti italiani e diecimila euro cash. Tutti soldi, al momento, riferibili a quello che si faceva chiamare il «king» delle notti milanesi.
Il sospetto degli inquirenti, però, è che parte dei guadagni illeciti incassati col presunto giro di droga e di prostituzione siano finiti all’estero, anche per investimenti in Albania.
Nei giorni scorsi per Lacerenza, su ordine del questore Bruno Megale, è arrivata la revoca della licenza di condurre la Gintoneria. Già destinatario di due provvedimenti di sospensione, l’ultimo provvedimento è una sostanziale chiusura del locale in cui i clienti arrivavano a spendere ogni notte anche decine di migliaia di euro. Ufficialmente in alcolici pregiati e champagne ma, hanno accertato le indagini, anche per prostitute.
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