
Il calciatore Nicolò Fagioli, per far fronte al pagamento dei debiti di gioco, avrebbe chiesto dei prestiti per centinaia di migliaia di euro a 31 calciatori e suoi compagni nelle varie squadre in cui ha militato. E’ quanto emerge dall’indagine della GdF e la procura di Milano su un gruppo che organizzava scommesse illecite che aveva come clienti decine di calciatori di Serie A.
Agli amici Fagioli, non indagati, chiedeva di effettuare, per suo conto, bonifici in favore della gioielleria Elysiuym o versamenti su carte PostePay. «I nominativi dei soggetti emersi in tale contesto - si legge negli atti di inchiesta - si identificano in Turati Stefano, Gatti Federico, Di Massimo Alessio, Plizzari Alessandro, Dragusin Radu Matei, Zanandrea Gianmaria, Nardi Filippo, Vitali Matteo, Armini Nicolò, Salerno Pasquale, Luciani Francesco, Oliveira Rosa Lucas, Zisa Flavio, Esposito Alberto, Barbato Daniele, Russo Alessandro, Pompili Cristiano, Valzani Andrea, Okoli Memeh Caleb, Salami Alessandro, Sartori Marco, Maccabruni Lorenzo, Pulino Gaetano, Petrosino Gerardo, Zerbi Emanuele, Ferrari Andrea, Marino Manuele, Boloca Gabriele, Volpatto Andrea, Sarr Mouhamadou Fallou Mbacke e Ragazzi Luca».
La carta di credito di Fagioli era custodita nella cassaforte della gioielleria
La carta di credito di Nicolò Fagioli, centrocampista della Fiorentina ed ex della Juve e tra i calciatori indagati nell’inchiesta milanese su un giro di scommesse illegali i cui debiti sarebbero stati saldati con finti acqusiti di orologi di lusso, era stata lasciata a disposizione della gioielleria, dove era custodita in cassaforte. Lo si evince dal decreto con cui oggi sono stati sequestrati circa 1.5 milioni di euro a «Elysium Gropup srl" società del negozio. Fagioli, come risulta dall’inchiesta, nata a Torino e trasmessa a Milano per competenza, avrebbe bonificato sui conti di Elysium 693.614 euro.
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