
Il sindacato Unirai esprime «cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Carrisi, 62 anni, nato Delianuova in provincia di Reggio Calabria ma cresciuto a Messina (sua città d'adozione), in seguito a un infarto. Era un giornalista del Giornale Radio Rai, conduttore di Gr2 e Gr3, autore di Speciali».
In precedenza, aveva lavorato al settimanale «Gente» poi passato a Rai Internazionale come inviato e dove era stato assunto in Rai - ricorda il sindacato -. Fra i suoi lavori su temi sociali il libro «Kamali va alla guerra» e il film documentario «Kidogò bambino soldato».
Organizzò anche eventi sulla pace in Medio Oriente, uno in sede ONU alla presenza della cantante Noah. Lottò per anni come rappresentante di colleghi per il riconoscimento dei diritti del precariato giornalistico, una fase che portò a un importante accordo con la stabilizzazione di centinaia di giornalisti in Rai. Lascia la moglie e due figli in tenera età».
«Oggi ci uniamo in un abbraccio collettivo per dare l’ultimo saluto al nostro concittadino Giuseppe Carrisi» — così si apre il messaggio ufficiale con cui il Comune di Sutri, in provincia di Viterbo, ha voluto ricordare la figura del giornalista e scrittore scomparso, da anni residente nella cittadina.
Carrisi, autore di numerosi libri e reportage, è stato un instancabile promotore della cultura locale: ha dato vita al Caffè letterario e contribuito all’organizzazione di eventi culturali e mostre, come quella ospitata al museo di Palazzo Doebbing, segnando con passione la vita culturale di Sutri.
Nel messaggio, l’amministrazione comunale sottolinea come «la sua passione per la scrittura e il suo impegno nella diffusione della cultura continueranno a restare vivi».
Figura colta e riservata, Carrisi ha saputo intrecciare la dimensione locale con quella internazionale, mantenendo sempre uno sguardo lucido e profondo sul mondo. Il suo ricordo resta ora affidato alle opere, alle iniziative promosse e all'affetto della comunità che oggi lo saluta con commozione.
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