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Scommessopoli, ecco come i giocatori aggiravano il limite dei massimali: “Si toglieva uno zero”

Avevano escogitato un sistema per aggirare i limiti massimali dei siti legali di scommesse, adottando la cosiddetta «procedura senza uno zero», ossia indicando importi minori per ciascuna puntata. È uno degli elementi centrali dell’indagine della Procura di Milano, che vede coinvolti 12 calciatori di Serie A.

Tra i nomi emersi figurano anche atleti meno noti e altri soggetti per i quali, nella giornata di ieri, la Guardia di Finanza ha proceduto al sequestro di quasi un milione e mezzo di euro. A finire sotto la lente è la Elysium, una gioielleria utilizzata, secondo gli inquirenti, per saldare i consistenti debiti degli sportivi accumulati attraverso le giocate illecite: finti acquisti di orologi coperti con bonifici reali.

È uno dei dettagli emersi dal fascicolo curato dai pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini, su un sistema che sarebbe stato architettato dal gruppo guidato da Tommaso De Giacomo, 38 anni, il quale avrebbe diretto e coordinato le attività di gioco su piattaforme non autorizzate. L’uomo, che gestiva una sala scommesse Snai a Milano intestata alla madre e un’altra nell’hinterland, sarebbe riuscito a bypassare i tetti imposti alle giocate ufficiali ottenendo, tra l’altro, uno sgravio sulle commissioni. Una modalità ben nota agli altri giocatori, come emerge da alcune chat acquisite.

De Giacomo avrebbe raccomandato a Nicolò Fagioli, centrocampista della Fiorentina, tra i calciatori coinvolti e indicato, insieme a Sandro Tonali (ora al Newcastle), come “collettore di scommettitori”, di spiegare «la roba dello 0» anche agli altri. In un gruppo WhatsApp formato da Fagioli, dall’ex arbitro Piero Marinoni e dal tennista Matteo Gigante si fa riferimento esplicito alla tecnica di gioco “senza uno zero”.

Marinoni avrebbe inoltre inoltrato uno screenshot di una scommessa, senza nominare chi l’avesse effettuata, commentando: «considera che questo gioca senza 0 (…) quindi ha messo 5K per 270K». Dall’immagine risulta infatti una puntata da 500 euro con vincita potenziale di oltre 27mila.

Secondo la ricostruzione degli investigatori della polizia giudiziaria della Gdf presso la Procura, sono stati sequestrati 300mila euro in contanti e un milione e 200mila euro su conti bancari a De Giacomo, al suo socio Patrik Frizzera e a Andrea Piccini, Antonino Parise e Antonio Scinocca, amministratori del Elysium Group e alla stessa società, indagata come ente giuridico.

L’importo sequestrato, ritenuto frutto di riciclaggio, è di circa un milione e mezzo. Per i cinque coinvolti sono stati richiesti gli arresti domiciliari, con interrogatori preventivi fissati per il 17 aprile davanti alla gip Lidia Castellucci. In vista del faccia a faccia, le difese si preparano. «Siamo pronti a dimostrare la nostra innocenza e l’estraneità a questo presunto sistema descritto dall’ufficio dei pm», ha dichiarato l’avvocato Vincenzo Majolo Staiano, che assiste Parise e Scinocca insieme a Salvatore Staiano. «Sono tranquilli, in quanto convinti della loro innocenza», ha aggiunto.

Anche l’avvocato Vincenzo Scarano sta predisponendo la difesa di De Giacomo e Frizzera: «Alcune dichiarazioni messe a verbale non corrispondono al vero», ha spiegato, contestando «una serie di addebiti» e definendo «in gran parte infondate» le accuse nei confronti dell’ex arbitro Pietro Marinoni.

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