
Nuova condanna per omicidio nei confronti del boss siracusano, Alessio Attanasio, 54 anni, che è stato riconosciuto responsabile del delitto di Giuseppe Romano, ammazzato a colpi d’arma da fuoco a Siracusa, in via Elorina il 17 marzo del 2001. I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato la sentenza a 30 anni di carcere emessa dalla Corte di Appello di Catania.
Una pena che si aggiunge a quella, anch’essa definitiva, pronunciata nelle ore scorse ai danni dello stesso boss e del suo braccio destro, Luciano De Carolis, sempre a 30 anni di reclusione per l’omicidio di Angelo Sparatore, ucciso per un regolamento di conti, il 4 maggio del 2001 in via Gaetano Barresi, nel rione popolare della Mazzarrona.
Per parecchio tempo il delitto Romano è rimasto senza spiegazione, poi negli anni scorsi l’inchiesta venne riaperta dopo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che indicarono in Alessio Attanasio l’esecutore del delitto insieme ad un’altra persona, ormai deceduta.
I pentiti hanno dichiarato ai magistrati della Dda di Catania che Romano sarebbe stato ucciso per errore, in quanto il vero obiettivo dei 2 esecutori sarebbe stato un imprenditore. Quest’ultimo, stando alla tesi sostenuta dall’accusa, avrebbe ricevuto dalle cosche Bottaro-Attanasio e Santa Panagia una condanna a morte ma i killer si sarebbero fatti ingannare dall’auto, una Fiat 126, che era nella disponibilità dell’imprenditore ma fatalmente guidata, quel giorno, da Giuseppe Romano.
Caricamento commenti