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La morte atroce di Riccardo Gaio: il padre lo ha ucciso con 9 coltellate e 3 colpi di pistola perché difendeva la madre

Otto coltellate al torace, un violento tentativo di sgozzamento e tre colpi di pistola per finirlo. È la cronaca di un’esecuzione quella che è emersa dall’autopsia eseguita oggi dal medico legale Antonello Cirnelli sul corpo di Riccardo Gaio, il 17enne ucciso dal padre Vladislav, 49 anni, in una piccola frazione del comune di Lamon (Belluno). All’esame hanno partecipato, per l’intera durata, anche gli investigatori della Scientifica dell’Arma.

Stando a quanto emerso dalla prima fase delle indagini, è probabile che il genitore abbia agito nei confronti del figlio perché questi aveva iniziato a difendere la madre dalle violenze e dagli atteggiamenti intimidatori del padre.

L’ipotesi più probabile, al termine dell’autopsia, è che l'uomo abbia aggredito il figlio allo scopo di ucciderlo ma, dopo essersi accorto che il ragazzo era sopravvissuto alla scarica di coltellate – alcune inferte in grande profondità – abbia preso la pistola per freddarlo: tre i colpi di pistola – con un’arma che si usa normalmente per la macellazione – che lo hanno raggiunto alla testa. Il quarto è stato quello che Vladislav Gaio ha rivolto contro se stesso, suicidandosi.

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