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Totò Riina, la sfida del figlio Giuseppe Salvatore: "All'asta i ritratti di mio padre"

L’ultima provocazione è di qualche mese fa. Anche allora Giuseppe Salvatore Riina, Salvuccio per i suoi, terzogenito di Totò, il capo dei capi di Cosa Nostra, aveva scelto i social per celebrare il ricordo del padre. Oggi il nuovo post, pubblicato su Facebook e Instagram, con un ritratto del capomafia. Sotto, come avvenne a novembre, decine di commenti entusiastici con apprezzamenti per il boss. "Bellissimo grande uomo», scrive uno, «Grande zio Totò», il commento di un altro.

E c'è anche chi chiede se il quadro sia in vendita. Domanda a cui risponde prontamente il figlio del padrino, libero dopo aver scontato una condanna a 8 anni e 10 mesi per mafia. «Adesso farò un sorta di sondaggio-sorteggio tra tutti i miei follower sia di Fb sia di Instagram, sceglierete voi stessi un ritratto tra tutti quelli che ho ricevuto, e il più votato tra tutti questi lo metterò all’asta e qualcuno di voi lo potrà avere in casa propria come opera d’arte unica - dice - Il dipinto prescelto per essere battuto all’asta sarà firmato (dietro la tela) da me e lo invierò all’aggiudicatario con un biglietto di carta redatto di mio pugno, dove sarà dichiarata l’autenticità dell’opera d’arte e che rispecchia al 100% quella che è postata in questo momento sui miei Social Network…!!!»

«Bellissimo, ne voglio uno», posta un follower, mentre un altro definisce Riina un «grandissimo uomo che non ha mai chinato il capo».

A novembre Salvuccio, recentemente tornato a vivere in paese, con due post su Instagram e Facebook aveva omaggiato il padre, morto in carcere nel 2017, con una sua foto incorniciata e accanto un vaso con due rose rosse.

«Lui ha vissuto, vive e vivrà sempre in Noi e con Noi», aveva scritto ben attento all’uso delle maiuscole. Il post aveva ricevuto centinaia di like e decine di commenti del tipo: «Un grande uomo con i veri valori della famiglia. Ognuno di noi combatte la propria guerra per la sua famiglia», «Grande uomo non ne nascono più come lui sicuramente» «Totò l’imbattibile e unico».

Recentemente un altro componente della famiglia Riina, la prima dei 4 figli del capomafia, Concetta, aveva fatto parlare di sé lanciando un appello alle istituzioni e denunciando le difficili condizioni carcerarie riservate al consorte Tony Ciavarello, detenuto a Rieti per scontare due condanne definitive. «Aspetta da giugno che gli venga rilasciata la carta di identità e ha bisogno di assistenza sanitaria urgente in carcere. Non è giusto quello che gli sta accadendo», aveva fatto sapere suscitando molto clamore. Clamore che il padre certamente non avrebbe gradito.

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