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Recupero del Bayesian. Ora è conto alla rovescia, si comincia il 5 maggio. Servirà una settimana

Il naufragio di Porticello. In arrivo il gigantesco pontone galleggiante: si parte il 30 aprile, esaminati i dati di bordo. Sette le vittime nell'agosto 2024

Il pontone arriverà a breve a Porticello e da mercoledì 30 aprile non si potrà più navigare all’interno di un raggio ampio 650 metri. Operazioni di recupero vero e proprio - dopo le fasi propedeutiche - dal 5 maggio. Lo conferma il consulente tecnico della Procura di Termini Imerese, l’ingegnere navale messinese Alessandro Biriaco: «Per il recupero del veliero potrebbe bastare una settimana, se non ci saranno intoppi». E i segreti del Bayesian, lo yacht affondato alle 4 del 19 agosto scorso, nel Palermitano, verranno a galla.

Ma non siamo di fronte a un mistero, piuttosto ai prodromi di una battaglia legale, com’è ampiamente prevedibile. Sebbene investigatori e organi inquirenti siano abbottonatissimi, alcune nubi sono già state diradate: la tromba d’aria che ha sconvolto la zona di Santa Flavia non sarebbe stata decisiva nel determinare l’affondamento dell’imbarcazione. Fatale, forse, non aver potuto tirar su l’ancora, circostanza che avrebbe portato il veliero a inclinarsi imbarcando acqua. Tra quel che è già emerso anche un altro dato: solo una porta stagna è stata trovata aperta dai sommozzatori. È quella che si trova tra la sala macchine e il gavone di poppa. Da chiarire, invece, se a bordo si sia verificato un black out, che avrebbe impedito all’ancora di essere tirata a bordo e, all’interno dello yacht, l’attivazione automatica dei sistemi di chiusura di alcune porte.

I tecnici hanno già esaminato i dati rivelati dagli impianti di bordo, in particolare il funzionamento di locali, sistemi di sicurezza e apparato motore. A recuperare i dischi rigidi delle telecamere a circuito chiuso che monitorano la sala macchine e il ponte di coperta, e i dischi del computer che registrano le attività di bordo, come ad esempio gli “allarmi”, nei giorni immediatamente successivi all’affondamento, come richiesto dall’ingegnere Biriaco per scongiurare il rischio di deterioramenti, sono stati i sommozzatori del Consubin. Materiale vagliato tra l’autunno e l’inverno.
Al momento, a Porticello, si trova una nave rompighiaccio, la “Artic”, di proprietà della olandese “Smit Salvage”, società che materialmente procederà al recupero del Bayesian su mandato della britannica Tmc Marine Consultants: un’operazione da 30 milioni. La “Artic” starebbe effettuando dei monitoraggi. Imminente ormai l’arrivo del pontone galleggiante con una gru alta 83 metri, in grado di sollevare fino a 2200 tonnellate. La prima operazione sarà il taglio dell’albero lungo 72 metri e pesante 42 tonnellate, e dell’insieme di cavi che assicurano l’albero allo scafo. La barca giace a una profondità di 49 metri sul suo lato destro. Quando il Bayesian sarà raddrizzato sul fondale, comincerà la parte finale dell’operazione che porterà all’emersione grazie alla gigantesca gru, fasce stese attorno allo scafo e non si esclude l’aiuto di palloni pressostatici.

Portata in secca la barca sarà a disposizione dell’esercito di consulenti - familiari delle vittime, studi legali, colossi assicurativi, governo britannico - in un’area demaniale di Termini Imerese, messa a disposizione dall’Autorità portuale di Palermo.

Il recupero del Bayesian come business

Per settimane, tra recupero e “analisi” a terra, i riflettori delle più rilevanti e prestigiose emittenti televisive del mondo e dei principali quotidiani d’Europa e d’America saranno puntati su Porticello e Santa Flavia. È questo attiene all’aspetto relativo alle esigenze di informare l’opinione pubblica su un evento straordinario, non foss’altro per i profili di coloro che hanno perso la vita nel naufragio dello scorso agosto. Ma il recupero del Bayesian - così come accadde all’Isola del Giglio con la Costa Concordia - in realtà sta anche per trasformarsi in un autentico business.
Gli alberghi della zona così come B&b e “case vacanze” sono “sold out”, ristoranti e trattorie si fregano le mani. È molto alta anche la richiesta di barche per avvicinarsi il più vicino possibile al luogo del naufragio. Nelle strutture ricettive è previsto l’arrivo di diversi appassionati di immersioni che proveranno ad avvicinarsi fino al limite consentito dalla Guardia costiera per catturare immagini del veliero. Ma gli inquirenti fanno sapere che sarà impossibile avvicinarsi all’area del recupero perché il pontone su cui si opererà godrà di un ampio perimetro di «sicurezza e riservatezza».
Quanto ai fari che giocoforza saranno puntati su Porticello e alla straordinaria attenzione mediatica, in arrivo vi sarebbero centinaia di visitatori e decine di giornalisti e cameraman. Giungeranno non solo dall’Italia ma anche da Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Germania e Francia alla luce delle prenotazioni registrate.

Il Bayesian è uno yacht a vela lungo 56 metri e con un dislocamento a pieno carico di 543 tonnellate. Attualmente a bordo - si apprende dal consulente della Procura di Termini, Biriaco - vi sono 18 tonnellate di gasolio, «quasi il 50% di carburante che può essere imbarcato». E una puntualizzazione rassicurante: «Non si è registrata alcuna perdita durante questi mesi. E nel corso delle operazioni di recupero», conclude, «squadre specializzate saranno eventualmente pronte a disinnescare ogni rischio di natura ambientale».
Cronoprogramma definito da tempo così come le dinamiche di recupero, adesso non resta che attendere l’arrivo del pontone per tirar fuori dai fondali il veliero. Che poi sarà passato ai “raggi X” da periti e consulenti. Entro luglio la Procura avrà una relazione e potrà trarre le prime conclusioni. Avremo una prima versione sulle cause del naufragio ed eventuali responsabilità.

 

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