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Il processo sul “sistema Siracusa”: in appello restano 4 condanne

Restano in piedi la condanna, ridotta a 4 anni rispetto al primo grado, per Giuseppe Mineo e Denis Verdini, 2 anni per finanziamento illecito ai partiti

Ala Denis Verdini

Si è chiuso oggi pomeriggio il processo d’appello sul "Sistema Siracusa", la rete di corruzione giudiziaria ideata dagli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore. Il collegio presieduto dal giudice Antonino Giacobello ha confermato solo alcune delle condanne di primo grado, spazzando via il resto tra prescrizioni e assoluzioni. Restano in piedi la condanna, ridotta a 4 anni rispetto al primo grado, per Giuseppe Mineo, ex magistrato del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana, e quella a 4 anni e 6 mesi per Alessandro Ferraro, patteggiata con il riconoscimento delle attenuanti. Confermate anche le pene per il giornalista Giuseppe Guastella (un anno e 6 mesi) e per l’ex senatore di Ala, Denis Verdini (2 anni per finanziamento illecito ai partiti).

Prescrizioni hanno invece coperto le ipotesi di falso a carico di Ferraro, Mauro Verace, Gianluca De Micheli, Giuseppe Mineo e Salvatore Maria Pace. Vincenzo Naso ha beneficiato di un "non doversi procedere" per precedente giudicato. Spicca l’assoluzione piena, "per non aver commesso il fatto", dell’imprenditore romano Fabrizio Centofanti, inizialmente accusato di aver pagato un viaggio a Dubai all’ex pm Giancarlo Longo. Già il sostituto procuratore generale Felice Lima aveva chiarito in requisitoria che Centofanti aveva solo anticipato il denaro, poi restituito. Infine, i giudici hanno stabilito numerosi risarcimenti a favore delle parti civili, tra cui Presidenza del Consiglio, Ministero della Giustizia, enti regionali, Comune e Ordine degli Avvocati di Siracusa, a carico sia dei condannati sia degli imputati prescritti.

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