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Gli Ebrei di Roma: "Dal palco dell'1 maggio invocano la nostra distruzione. Esibizione dei Patagarri ignobile"

Protesta e indignazione della Comunità ebraica per l’esibizione dei Patagarri al Concertone del Primo maggio: la band di quattro giovani milanesi ha cantato «Free Paletsinje, Palestina libera!» usando le note di 'Haga Nagilà, un brano della tradizione ebraica ispirata a una melodia popolare ucraina della Bucovina.
«Appropriarsi della nostra cultura, delle melodie a noi più care, per invocare la nostra distruzione, è ignobile», ha commentato il presidente Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, «c'è qualcosa di davvero sinistro, macabro, nell’esibizione dei Patagarri. I nostri più grandi odiatori nella storia sono quelli che hanno strumentalizzato la nostra cultura e mentalità. Pensate a cosa ha fatto Hamas dei nostri bambini, proprio sapendo che così ci colpivano nella cosa più sacra, la speranza. Ascoltare una nostra canzone dal palco del Primo Maggio in diretta tv, culminante nel grido "Palestina Libera!", lo slogan delle piazze che invocano la cancellazione di Israele, è un insulto e una violenza inaccettabile».
«Mai ce lo saremmo aspettati in un concerto che celebra il lavoro», ha concluso Fadlun, «soprattutto in un concerto! Come quello del Nova Music Festival, trasformato dai terroristi palestinesi in un massacro che non è finito, con 59 rapiti da Hamas ancora a Gaza. Noi ebrei, di fronte a queste provocatorie manifestazioni di intolleranza sentiamo lo spazio delle nostre libertà restringersi inesorabilmente. Ma a perdere in libertà non siamo solo noi, è l’intera società civile»

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1 Commento

Peppe

02/05/2025 16:30

Beh non si sa chi scegliere, lui è peggio di me".

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