Martedì 20 Maggio 2025

"Il 7 ci sarà unità", cardinali a confronto su abusi e scandali in vista del Conclave. Mercoledì l'ingresso in Sistina

I cardinali proseguono il confronto serrato all’interno delle congregazioni generali, quel pre-conclave nel quale stanno cercando l’unità prima di entrare il 7 maggio nella Cappella Sistina. Se il cardinale di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, sottolinea il «clima buono» nel quale si stanno svolgendo i lavori in Vaticano, il cardinale Fernando Filoni assicura che entro mercoledì il collegio sarà in grado di esprimere unità, anche sul nome del nuovo Papa: «Ce la faremo, come si è sempre fatto». Anche il cardinale non elettore, Gregorio Rosa Chavez, assicura che i cardinali entreranno nella Sistina «con le idee chiare». Intanto ieri il portavoce Matteo Bruni, direttore della sala stampa vaticana con Papa Francesco e ora il punto di riferimento ufficiale per il conclave, ha smentito seccamente le notizie diffuse ieri da alcuni siti tradizionalisti americani, ma anche da alcuni italiani, che il cardinale Pietro Parolin fosse stato colpito da un malore. «No, non è vero», ha risposto a chi chiedeva conferma o smentita del tam tam sui social. Anche alla domanda se fossero intervenuti medici o infermieri, il portavoce Bruni ha ribadito: «No». Nonostante il Vaticano abbia bollato l'episodio come fake news, il cardinale francese Philippe Barbarin a Paris Match rilancia comunque la notizia del malore e attacca Parolin: «Penso che non abbia la statura che ci si attende», dice il cardinale. In Francia Barbarin ha affrontato un lungo processo per copertura di abusi sessuali, condannato in primo grado e poi prosciolto in appello. Il confronto tra i cardinali prosegue e sempre ieri in venticinque hanno preso la parola. Tra i temi affrontati anche la "contro-testimonianza" che arriva talvolta dagli uomini di Chiesa con gli abusi sessuali o gli scandali finanziari. Poi, come le tessere di un mosaico, si sta cercando di delineare la Chiesa del futuro, dall’unità al coinvolgimento dei giovani, dalla missionarietà alla liturgia. Di sottofondo resta il messaggio di Papa Francesco: in una intervista inedita pubblicata di media vaticani, il Pontefice nel 2021 sottolineava che «la Chiesa non è quella con i soldi nelle banche». Resta invece il mistero dei quattro cardinali elettori che non sono ancora arrivati a Roma. Sono al momento comunque 133 quelli che entreranno in Sistina, perché le assenze annunciate sono soltanto quelle dei due cardinali che hanno manifestato problemi di salute: lo spagnolo Antonio Canizares Llovera e John Njue del Kenya. Su quest’ultimo c'è il giallo dell’età, come anche per il cardinale del Burkina Faso Philippe Ouedraogo. Di recente la loro data di nascita è stata corretta nell’annuario pontificio. In pratica sono 'ringiovaniti' e per questo rientrano tra gli elettori, perché secondo le date di nascita che avevano comunicato precedentemente ad oggi sarebbero ultraottantenni e dunque non elettori. Njue comunque non verrà perché malato. Resta con il diritto ad entrare in Sistina invece Ouedraogo. «Non tutti i Paesi godono della stessa qualità degli uffici anagrafici», ha spiegato il direttore della sala stampa Bruni e le dichiarazioni iniziali sulla data di nascita «sono state modificate con un documento valido». Nel briefing è emerso ancora il nodo della presenza alle congregazioni del cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, che era stato sanzionato da Papa Francesco perché accusato di pedofilia. "E' un problema che i cardinali conoscono bene - ricorda il card. Gregorio Rosa Chavez - ma non è elettore, resterà fuori dal Conclave». Nel pomeriggio c'è stata una nuova messa dei Novendiali, in suffragio per Papa Francesco. A presiederla il cardinale Claudio Gugerotti. «Spesso ci sentiamo i padroni di Dio, i conoscitori perfetti della verità, mentre siamo solo dei pellegrini», ha sottolineato nell’omelia.

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