Venerdì 06 Giugno 2025

Verso il Conclave, tutto pronto nella Cappella Sistina: oggi pomeriggio il primo scrutinio. Come si elegge il Papa

Da oggi la Cappella Sistina tornerà ad ospitare uno degli eventi più segreti e carichi di mistero al mondo, un rito antico e solenne che da secoli accompagna la "nascita" dei nuovi Papi: il Conclave (dal latino "cum clave", cioè "chiuso con la chiave" o "sottochiave"), che solo nel 1996 divenne sede ufficiale per l'elezione del Pontefice con la Costituzione Apostolica "Universi Dominici Gregis" di Giovanni Paolo II. All'interno sono state predisposte sedie di ciliegio - contrassegnate con nome e cognome di ciascun cardinale elettore - e tavoli di legno grezzo coperti da un panno beige e satin bordeaux, disposti su due file di diverso livello. Davanti all’altare, sotto il Giudizio Universale, un tavolo per l’urna in legno grezzo dove saranno raccolte le schede con i voti e un leggio con il Vangelo sul quale i porporati presteranno giuramento. I cardinali chiamati ad eleggere il 267mo successore di Pietro non cammineranno sul pavimento cosmatesco della Cappella Sistina, ma su una struttura piana in legno coperta da un panno beige, alta 50-60 centimetri da terra ed in linea con il secondo gradino dell’altare. Per ogni porporato sono previsti anche un sacchetto in velluto per ritirare le schede e i segnaposti con il loro nome, insieme ad una penna, una cartellina rossa d’appoggio e una scheda per scrutinio. Il numero massimo di cardinali elettori è stabilito in 120, anche se al momento gli aventi diritto al voto sono 135 e non è escluso, come avvenuto in passato, che possano essere concesse deroghe alla norma. Per tutti è fatto divieto assoluto di utilizzare qualsiasi dispositivo elettronico o mettersi in contatto con l’esterno. Dopo la 33ma o 34ma votazione, comunque, si passerà direttamente, e obbligatoriamente, al ballottaggio fra i due cardinali che avranno ricevuto il maggior numero di voti nell’ultimo scrutinio. Anche in questo caso, però, sarà sempre necessaria una maggioranza dei due terzi. I due cardinali rimasti in lizza, inoltre, non potranno partecipare attivamente al voto. Se per un candidato i voti raggiungono i due terzi dei votanti, l’elezione del Pontefice è canonicamente valida. A questo punto l’ultimo dell’ordine dei cardinali diaconi richiamerà il maestro delle celebrazioni liturgiche e il segretario del Collegio cardinalizio. Il decano o il vice decano si rivolgerà all’eletto dicendo: "Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?" (Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?) e a risposta affermativa, soggiungerà: "Quo nomine vis vocari?" (Come vuoi essere chiamato?), domanda a cui il neoeletto risponderà con il nome pontificale. Dopo la solenne accettazione si bruceranno le schede, facendo in modo che da piazza San Pietro possa vedersi la classica fumata bianca. I riti del Conclave per l’elezione del successore di Pietro saranno aperti nella Basilica di San Pietro dalla messa solenne "Pro eligendo Pontifice", al termine della quale tutti i cardinali elettori si recheranno in Cappella Sistina per l’inizio del vero e proprio Conclave. Sarà solo al termine del giuramento - e con la frase conclusiva "extra omnes" (fuori tutti) pronunciata dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, che prenderà il via ufficialmente il Conclave, e quindi l’inizio delle operazioni di voto. Nel primo giorno si terrà una sola votazione, mentre nei giorni successivi saranno quattro in totale, due la mattina e due il pomeriggio. Una volta scritto il nome sulla scheda sotto la frase "Eligo in Summum Pontificem", ogni singolo cardinale elettore si avvierà verso l’altare con la scheda piegata e ben visibile, la adagerà su un piatto d’argento poggiato su un’urna e poi la lascerà scivolare all’interno. Le regole delle votazioni e del generale svolgimento del Conclave sono tutte contenute nella Costituzione Apostolica "Universi Dominici Gregis", pubblicata nel 1996 da Giovanni Paolo II e aggiornata da Benedetto XVI con il Motu Proprio dell’11 giugno 2007, e con quello più recente del 22 febbraio 2013. Per eleggere il nuovo Pontefice sarà necessaria una maggioranza qualificata di due terzi dei cardinali elettori. Come è tradizione dal 1939, all’inizio di ogni Conclave viene collocata in Sistina la celebre stufa (due strutture simili collegate) dalla cui canna fumaria uscirà la "fumata". I risultati delle votazioni saranno infatti resi visibili dal colore delle fumate che usciranno dal comignolo installato sulla copertura della Cappella: fumata nera nei casi di non raggiunta maggioranza, fumata bianca per la elezione del nuovo Sommo Pontefice. La stufa, in ghisa, di forma cilindrica rastremata, di altezza pari 1 metro circa e di diametro medio pari a 0.45 metri, è dotata di uno sportello inferiore per l’accensione dell’innesco, con valvola manuale di regolazione del tiraggio e di uno sportello superiore per l’introduzione dei documenti da bruciare. Le fumate nere saranno ottenute con la bruciatura delle schede; la fumata bianca con la bruciatura delle schede e di paglia umida. Nel conclave del 2005 venne anche utilizzata per la prima volta un’apparecchiatura ausiliaria a fumogeni per incrementare la visibilità delle fumate. Per migliorare il tiraggio, la canna è preriscaldata mediante resistenze elettriche ed è dotata di un ventilatore da avviare in caso di necessità. L'annuncio dell’elezione vede il cardinale protodiacono affacciarsi dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro e pronunciare l'"Habemus papam". Quindi il nuovo Pontefice, "Urbi et Orbi".

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