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Abusi sulle pazienti a Milano, il medico condannato a 10 anni: nove le vittime

Dieci anni di carcere. È la pena inflitta nel processo con il rito abbreviato a un medico di guardia per aver abusato di nove giovani pazienti. Lo ha deciso il giudice di Milano Luigi Iannelli, accogliendo la richiesta della pm Alessia Menegazzo e riconoscendo il professionista colpevole di tutte le accuse, tra le quali anche quella di falso per aver contraffatto alcuni certificati medici.

Il medico, che lavorava tra Milano e i comuni di San Giuliano Milanese e San Donato, era finito al centro di un’inchiesta analoga nel periodo dell’emergenza Covid, venendo poi assolto nel processo per violenza sessuale nel 2021. Agli anni successivi risalgono invece gli abusi per i quali è stato condannato oggi e per i quali è stato destinatario di due ordinanze di custodia cautelare, di cui l’ultima ai domiciliari.

Stando alle accuse, il 42enne avrebbe commesso le violenze ai danni delle pazienti con il pretesto di visitarle. In particolare, come osservava il gip Cristian Mariani, si sarebbe servito di «metodi fraudolenti e repentini per superare la loro resistenza» con «abuso della professione». L’uomo era stato definito «un violentatore seriale privo di freni inibitori» per l'alto numero di vittime, le quali si presentavano da lui con sintomi influenzali o con pressione alta e tachicardia, o ancora con dolore all’addome, per poi venire abusate con la scusa della visita.

A dare il via all’inchiesta condotta dai carabinieri era stata la denuncia di una giovane paziente, presentata ai militari dopo che si era rivolta a un centro antiviolenza dove le era stato consigliato di contattare le forze dell’ordine. Nel novembre del 2023, il medico era stato arrestato per quattro casi di violenza, che erano diventati sette con il secondo provvedimento nel marzo dell’anno scorso. Con ulteriori nuove querele, il numero delle vittime era poi salito a nove. Tutte le ragazze, lo scorso luglio, erano state sentite con la formula dell’incidente probatorio per cristallizzare le proprie accuse in vista della richiesta di rinvio a giudizio e del processo.

Il gup Luigi Iannelli ha condannato il 42enne anche a risarcire le vittime (assistite, tra gli altri, dall’avvocato Andrea Prudenzano) con provvisionali tra i 20 e i 30mila euro, ai quali si aggiungono altri 30mila euro per l’Ats della Città Metropolitana di Milano, a sua volta parte civile nel processo. Il professionista, inoltre, è stato interdetto «in perpetuo» da "qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno», oltre che interdetto dai pubblici uffici per cinque anni e sospeso dall’esercizio della professione medica per due anni.

La condanna arriva a poche settimane di distanza da quella dell’infettivologo Marco D’Annunzio, al quale è stata inflitta una pena di quattro anni per violenza sessuale su 6 giovani pazienti. Anche in questo caso la sentenza del gup di Milano Fiammetta Modica è stata pronunciata al termine del processo con il rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo sulla pena. Risale invece a due giorni fa l’arresto del primario di Radiologia dell’ospedale di Piacenza Emanuele Michieletti, accusato di violenza sessuale aggravata e di atti persecutori nei confronti di dottoresse e infermiere del reparto. «Compiva atti sessuali con quasi tutte le donne che varcavano da sole la porta del suo ufficio» sostengono gli investigatori che in un mese e mezzo di monitoraggio con le telecamere nel suo ufficio hanno registrato oltre una trentina di episodi di abusi e violenze. Il primario è stato licenziato dalla Asl di Piacenza e sospeso dall’ordine dei medici.

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