
"La martoriata Ucraina attende finalmente negoziati per una pace giusta e duratura" ha detto il Santo Padre intonando il Regina Coeli. Lo ha fatto usando lo stesso aggettivo, "martoriata", utilizzato da Francesco quando parlava del conflitto in questo Paese. Poi l'appello per il Medio Oriente: "Non possiamo dimenticare i fratelli e le sorelle che soffrono a causa delle guerre. A Gaza, i bambini, le famiglie, gli anziani, sopravvissuti sono ridotti alla fame".
Parole che arrivano alla Città e al mondo dopo un'intensa omelia nella quale Leone XIV, durante la messa d'insediamento che dà inizio ufficiale al suo Pontificato, ha voluto sottolineare di essere stato "Scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell'amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un'unica famiglia". Parole che non sono solo parole, accolte dall'applauso dei fedeli.
"Amore e unità: queste sono le due dimensioni della missione affidata a Pietro da Gesù". E, "Se la pietra è Cristo, Pietro deve pascere il gregge senza cedere mai alla tentazione di essere un condottiero solitario o un capo posto al di sopra degli altri, facendosi padrone delle persone a lui affidate". "Al contrario - ha proseguito Prevost nella predica -, a lui è richiesto di servire la fede dei fratelli, camminando insieme a loro: tutti, infatti, siamo costituiti 'pietre vive', chiamati col nostro Battesimo a costruire l'edificio di Dio nella comunione fraterna, nell'armonia dello Spirito, nella convivenza delle diversità. Questo, fratelli e sorelle, vorrei che fosse il nostro primo grande desiderio: una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato. In questo nostro tempo, vediamo ancora troppa discordia, troppe ferite causate dall'odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri - ha aggiunto -. E noi vogliamo essere, dentro questa pasta, un piccolo lievito di unità, di comunione, di fraternità".
"Noi vogliamo dire al mondo, con umiltà e con gioia: guardate a Cristo! Avvicinatevi a Lui! Accogliete la sua Parola che illumina e consola! Ascoltate la sua proposta di amore per diventare la sua unica famiglia: nell'unico Cristo siamo uno", ha proseguito Papa Leone. E "questa è la strada da fare insieme, tra di noi ma anche con le Chiese cristiane sorelle, con coloro che percorrono altri cammini religiosi, con chi coltiva l'inquietudine della ricerca di Dio, con tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per costruire un mondo nuovo in cui regni la pace".
Secondo il Pontefice, "questo è lo spirito missionario che deve animarci, senza chiuderci nel nostro piccolo gruppo né sentirci superiori al mondo; siamo chiamati a offrire a tutti l'amore di Dio, perché si realizzi quell'unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo".
"Fratelli, sorelle, questa è l'ora dell'amore!", ha esclamato Leone XIV in chiusura della sua omelia, nella messa di inizio pontificato. "Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull'amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l'umanità", ha sollecitato. "Insieme, come unico popolo, come fratelli tutti, camminiamo incontro a Dio e amiamoci a vicenda tra di noi", ha concluso il Papa.
Preghiere in diverse lingue, anche in arabo
Sono state in diverse lingue le preghiere dei fedeli nella messa di insediamento di Papa Leone XIV: portoghese, francese, arabo, polacco, cinese. Al momento dell'offertorio ci sono state diverse persone a portare i doni all'altare, tra le quali i rappresentanti dell'Arciconfraternita di Sant'Antonio di Padova, con i loro mantelli e simboli caratteristici, in rappresentanza delle tante confraternite che in questi giorni da tutto il mondo si sono radunate a Roma per celebrare il loro Giubileo.
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