Proseguono le indagini sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007. Di recente i carabinieri hanno effettuato un sopralluogo a Tromello, in un canale dove, secondo una segnalazione, sarebbe stato gettato un oggetto il giorno dell’omicidio da una delle cugine della vittima. La testimonianza è arrivata da un uomo che ha riferito di aver sentito parlare dell’episodio da due donne, oggi decedute.
Nel corso dell’ispezione è stato recuperato un oggetto simile a una mazzetta, ma le analisi hanno escluso che possa trattarsi del martello mancante dalla casa dei Poggi, ritenuto possibile arma del delitto. L’oggetto è stato quindi ritenuto non compatibile con quello scomparso nel 2007.
Parallelamente, l’attenzione degli inquirenti si concentra su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, indagato per omicidio in concorso. Una nuova perizia ha attribuito a Sempio un’impronta palmare (il “reperto 33”) trovata sulle scale della casa, ma non è stato possibile stabilire quando sia stata lasciata. La presenza dell’impronta potrebbe essere giustificata dall’assidua frequentazione dell’abitazione.
La difesa di Alberto Stasi, unico condannato per l’omicidio, ha presentato una nuova perizia sostenendo la possibile presenza di tracce di sangue nell’impronta attribuita a Sempio. Tuttavia, già nel 2007, le analisi dei RIS di Parma avevano escluso la presenza di sangue umano su quella traccia.
Le indagini, riaperte nel 2023, proseguono con nuovi accertamenti disposti dalla Procura di Pavia, tra cui esami genetici e nuove testimonianze, nel tentativo di chiarire uno dei casi più controversi della cronaca giudiziaria italiana.
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