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Il femminicidio di Afragola, parla la mamma di Martina Carbonaro: "Voglio giustizia, voglio l'ergastolo"

Nelle ore successive al delitto, il ragazzo si è presentato a casa della famiglia di Martina, ha consolato mamma Enza e si è adoperato per le ricerche

«Voglio solo giustizia. Voglio l'ergastolo per questo ragazzo». Enza Cossentino, la mamma di Martina, uccisa a 14 anni dal suo ex fidanzato, non si dà pace. "L'amore può finire. Ma si può morire così?», si chiede. Ma di una cosa è certa: «Figlia mia, chi ti ha fatto del male la pagherà, vola in alto», scrive su Fb.

Omicida reo confesso di Martina è Alessio Tucci, 19 anni da compiere a luglio, muratore saltuario. I due avevano avviato una relazione due anni fa, quando la ragazza era poco più di una bambina. Ma le cose non funzionavano e da poco lei aveva deciso di troncare. E’ stata in quella occasione, racconta la madre, che lui le dato una sberla. Martina aveva riferito di quell'atto di violenza ai suoi, che l’avevano messa in guardia. «Martina fai attenzione», l’aveva avvertita la mamma. Ed anche per questo, lei, che era stata innamoratissima di quel giovane, l'aveva lasciato. «Che peccato ha fatto mia figlia? Era bella come il sole. Ora tornerò a casa e troverò la sua stanzetta vuota», dice Enza, pensando a quell'assenza che la tormenterà per tutta la vita. In casa «non sarà mai più come prima» perché «è una ferita che non si rimargina» la morte di una figlia, uccisa per mano di un ragazzo che diceva di amarla.

Martina è ricordata da tutti nel condominio di via Imbriani, ad Afragola, come una ragazza solare. Viveva da sempre in quel palazzo di una cinquantina di appartamenti con la mamma e il papà, impiegato nel settore dell’edilizia. Dopo la licenza media aveva deciso di iscriversi all’istituto alberghiero, sezione cucina, sognando di diventare una chef stellata. Fiorenza Cossentino, Enza per tutti, parlando con i giornalisti ha la forza di ripercorrere quanto è accaduto da lunedì sera, quando sua figlia è uscita di casa per l’ultima volta.

«E' andata con una sua amica a prendere un gelato, poi ha visto l’ex fidanzato». Forse doveva essere l’ultimo incontro, quello definitivo, per porre fine una volta per tutte a un fidanzamento iniziato quando la ragazza aveva poco più di 12 anni. «Nel condominio, quando lui veniva a pranzo da noi, tutti dicevano che era una bravo ragazzo. Invece si è rivelato un mostro», prosegue Enza, pensando anche alle ore successive al delitto, quando il ragazzo si è presentato a casa sua, l’ha consolata e si è adoperato per le ricerche.

«Era a casa nostra quando ieri sera tardi è stato prelevato dai carabinieri», spiega in lacrime la mamma di Martina, spiegando che in quel momento ha avuto la conferma di un «brutto presentimento» che ha percepito quando ha sentito Martina per l'ultima volta ma lei era «strana».

Il Comune di Afragola è in lutto e una fiaccolata, in serata, vuole testimoniare la vicinanza di un’intera comunità alla famiglia della ragazza scomparsa. Per lei, appena si è saputa la notizia, si sono riuniti in preghiera i frati e i fedeli nella basilica di Sant'Antonio da Padova, a poche centinaia di metri dall’abitazione dove viveva Martina. «E' una spina nel cuore. Non abbiamo parole e non abbiamo più lacrime», dicono uscendo.

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