
«Quando coloro che hanno subito ingiustizia e le vittime della violenza sanno resistere alla tentazione della vendetta, diventano i protagonisti più credibili di processi nonviolenti di costruzione della pace». Così Papa Leone XIV ricevendo in udienza i Movimenti e le Associazioni che hanno dato vita all’"Arena di Pace» di Verona.
«Il cammino verso la pace - ha agginupo il pontefice - richiede cuori e menti allenati e formati all’attenzione verso l’altro e capaci di riconoscere il bene comune nel contesto odierno». «La strada che porta alla pace è comunitaria, passa per la cura di relazioni di giustizia tra tutti gli esseri viventi». Il Pontefice ha ricordato l’evento di Verona svoltosi un anno fa, con la partecipazione di Papa Francesco, e ha ringraziato il vescovo Domenico Pompili, e i Padri Comboniani. «In quell'occasione, il Papa ha ribadito che la costruzione della pace inizia col porsi dalla parte delle vittime, condividendone il punto di vista. Questa prospettiva è essenziale per disarmare i cuori, gli sguardi, le menti e denunciare le ingiustizie di un sistema che uccide e si basa sulla cultura dello scarto», ha sottolineato Leone.
«Non possiamo dimenticare l’abbraccio coraggioso fra l’israeliano Maoz Inon, al quale sono stati uccisi i genitori da Hamas, e il palestinese Aziz Sarah, al quale l’esercito israeliano ha ucciso il fratello, e che ora sono amici e collaboratori: quel gesto rimane come testimonianza e segno di speranza. E li ringraziamo di aver voluto essere presenti anche oggi», ha aggiunto.
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