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Femminicidio, una parola che non si deve cancellare. Giulia Bongiorno: valutare se abbassare l'imputabilità a 12 anni

Per la presidente della Commissione Giustizia è "Un errore la raccolta di firme delle giuriste contro il nuovo reato"

Giulia Bongiorno

Femminicidio è una parola che «non si può né si deve cancellare: anzi, ho trovato profondamente sbagliata la raccolta firme delle giuriste contro il nuovo reato». Lo dice, intervistata dal Corriere della Sera, Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia.

Per Bongiorno, «oggi i ragazzi crescono più velocemente di un tempo e forse potrebbe essere utile anche valutare la possibilità di abbassare l’età dell’imputabilità da 14 a 12 anni». E sottolinea: «Oltre al piano legislativo, io sono per campagne a tappeto, quasi con vademecum per le ragazze per far capire a cosa devono stare attente: alla gelosia, all’ipercontrollo, ai divieti del partner, alla voce alzata, al famoso 'ultimo appuntamento'.

Ma serve formazione anche per le famiglie, perché si impongano e non lascino i ragazzi in balìa di immagini, seduzioni, modelli che non hanno la maturità per filtrare». Poi aggiunge: «Serve un grande patto politico, istituzionale, generazionale. C'è in ballo la sicurezza di ogni donna, ma anche il futuro di un’intera generazione».

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