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L'Etna dopo la spettacolare eruzione, Ingv: tutte le colate sono in fase di raffreddamento

Gente in fuga da una vasta nube causata prodotto dal collasso di materiale dal fianco settentrionale del Cratere di Sud-Est, Catania 2 giugno 2025. FACEBOOK/ CENTRO METEREOLOGICO SICILIANO + ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA + NPK

La quattordicesima fase eruttiva degli ultimi mesi sull'Etna si è conclusa. Lo rende noto l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania. L’attività esplosiva dal cratere di Sud-Est ha generato tre colate laviche principali: una si è diretta a sud, una seconda a est, ramificandosi in più bracci, e l’ultima, originatasi alla base del fianco settentrionale del cratere di Sud-Est, si è diretta a nord. Tutte sono ora in fase di raffreddamento. Il flusso piroclastico si è propagato verso nord-est, raggiungendo la parete nord della Valle del Bove. Nei prossimi giorni l’Ingv effettuerà rilievi sul terreno per la mappatura del deposito. Il materiale fine di colore rossastro prodotto dal flusso piroclastico è stato trasportato dai venti in quota disperdendosi a ovest-nord-ovest, con segnalazioni di ricaduta a Cesarò (Messina) e Bronte (Catania). Attualmente dal cratere di Nord-Est si osservano sporadiche emissioni di cenere che si disperdono in zona sommitale. Dal punto di vista sismico il tremore è rientrato su valori bassi pur mostrando alcune oscillazioni sui valori medi. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore ricade nell’area dei crateri Centrali a una quota di circa 2.500 metri sopra il livello del mare. L’avviso per l’aviazione, il Vona (Volcano observatory notice for aviation), emesso dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo di Catania, è stato declassato al livello più basso, di colore verde.

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