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Asti, maestre sospese per maltrattamenti in asilo: bimbi strattonati, umiliati e insultati

C'è un asilo degli orrori scoperto ad Asti grazie ai filmati delle telecamere nascoste dai carabinieri, che aggiunge un ulteriore tassello a una storia drammatica, perché non nuova. Il gip di Asti ha emesso nei confronti di due educatrici una misura cautelare di interdizione temporanea a esercitare l’attività di insegnante nelle scuole di ogni ordine e grado per il reato di maltrattamenti in concorso nei confronti dei minori a loro affidati.

Le due maestre filmate in questi giorni mentre maltrattavano i bimbi all’asilo paritario L’Albero dei Ragazzi ad Asti non sarebbero però accusate di situazioni del genere per la prima volta. L’indagine dei carabinieri, in passato come ora, aveva preso spunto dalle segnalazioni di alcuni genitori. Bambini che arrivavano a casa spaventati, che erano diventati aggressivi, a volte graffiati, e raccontavano cose a cui è difficile credere.

Strattonamenti, punizioni in angoli bui, urla, rimproveri e insulti. Anche di stampo razzista, con un bambino immigrato chiamato «Zulù». Questa volta però non servono testimonianze, bastano gli audio e i video registrati dai carabinieri tramite microspie installate nella zona dove stavano i bimbi dai tre ai sei anni. Emerge con filmati di azioni di cui nemmeno i bimbi potevano essere a conoscenza, come bocconi di cibo tolti dalla spazzatura per servirli a pranzo, oppure pasti preparati dalle mamme per i loro figli saccheggiati a mani nude dalle maestre.

Maria Beatrice Massano e Monica Sovena, erano già state indagate per fatti simili avvenuti tra il 2012 e il 2013 all’asilo nido e scuola materna Regina Chiappello di Pratomorone di Tigliole, a due passi da Asti. Allora si parlò di capelli tirati, bimbi imboccati a forza e costretti a raccogliere il cibo caduto a terra. Un fischietto assordante utilizzato spesso. Punizioni pesanti. Avevano testimoniato genitori e bambini e il processo si era concluso nel 2019 con un’assoluzione per Sovena e una condanna a tre mesi per abusi di mezzi di correzione per Massano, all’epoca coordinatrice della struttura.

Erano state assolte da tutte le altre contestazioni, che arrivavano anche a lesioni colpose verso alcuni piccoli. Avevano poi fondato L’Albero dei Ragazzi, progetto educativo. Paritario, quindi con contributi da parte del Comune di Asti: «Circa 10mila euro all’anno, per i 15 bambini e per i centri estivi», dice l'assessora all’istruzione del Comune di Asti, Loretta Bologna. «Quest’anno però - puntualizza - non li abbiamo erogati, perché mancava il Durc, documento unico di regolarità contributiva». Sconcertata per la vicenda aggiunge: «Attendiamo l'esito delle indagini ed è chiaro che se fosse vero la punizione dovrebbe essere esemplare».

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