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Manuel Mastrapasqua ucciso per le cuffiette, Daniele Rezza condannato a 27 anni

Daniele Rezza è stato condannato a 27 anni per l’omicidio di Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso con una coltellata in strada a Rozzano lo scorso ottobre per un paio di cuffie wireless da pochi euro. Lo ha deciso la Corte di Assise di Milano. La Procura di Milano aveva chiesto una condanna a vent'anni.

«Riteniamo che quella chiesta dal pm non sia giustizia». A dirlo in aula è stata l’avvocata di parte civile Roberta Minotti che assiste i familiari di Manuel Mastrapasqua. Per l'imputato Daniele Rezza la procura ha chiesto vent'anni di carcere con l’esclusione di tutte le aggravanti e il riconoscimento delle attenuanti generiche. «Manuel era un bravo ragazzo. Era un ragazzo educato. È nato prematuro, è stato in ospedale tantissimo tempo. Ha lottato e ce l’ha fatta. Fino a quando non ha trovato Daniele Rezza sulla sua strada», dice l'avvocato.

«La pm aveva messo come attenuante il fatto che lui era cresciuto a Rozzano con una famiglia non presente. Anche io sono cresciuto senza un padre e da adolescente ero più in giro che a casa. Però non ho mai fatto niente». È quanto osserva Michael Mastrapasqua, fratello minore di Manuel, commentando in particolare un passaggio della requisitoria dell’accusa che chiedeva una condanna a vent'anni. «Non ho mai preso la scusa del 'sono a Rozzano e quindi faccio queste cosè. Non è una giustificazione perché non penso che tutti i ragazzi che crescono a Rozzano facciano queste cose. Lui poi è recidivo, non è la prima volta che usa un coltello. Doveva essere fermato prima», aggiunge il fratello della vittima.

 

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