
Una spesa sul territorio siciliano senz’altro sufficiente, ma non così alta rispetto alle sette opere vincitrici del bando. Sarebbe questa, in estrema sintesi, la ragione principale dell’esclusione dai finanziamenti della Sicilia Film Commission del progetto cinematografico «Biagio Conte. La vita per gli ultimi», destinato a diventare comunque una serie Rai. Il presidente della Regione, infatti, ha annunciato che farà di tutto per trovare i fondi per la produzione.
Ma il caso continua a sollevare un coro di polemiche, irritando, e non poco, il presidente della Regione, ieri tornato alla carica per chiedere chiarimenti all’assessore regionale al Turismo e allo spettacolo Elvira Amata, con cui i rapporti sono già tesissimi per via dell’inchiesta sui contributi concessi dall’Ars che coinvolge pure l’esponente FdI.
Questione di soldi Va subito detto che per spiegare l’estromissione del docufilm dalle risorse destinate all’Isola per l’audiovisivo provenienti dall’Fsc – 15 milioni di euro per il triennio 2025-2027 di cui circa 4 da investire quest’anno – sarebbe meglio usare il condizionale, ma confrontando il bando con la graduatoria e ascoltando le indiscrezioni arrivate al nostro giornale da fonti qualificate, il nodo da sciogliere porta allo stesso filo: il racconto sulla vita di Fratel Biagio non è stato accantonato per motivi qualitativi e artistici, ma economici, attinenti a uno dei requisiti fondamentali del concorso, ossia la quota di investimenti effettuati dal progetto in Sicilia.
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