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Tensione alle stelle nel Fiorentino: operai di un cantiere eolico accerchiati e mezzi distrutti

Prima le minacce e gli insulti a lavoratori e ingegneri, poi la violenza contro i mezzi che sono stati danneggiati. Un doppio raid nel cantiere dell’impianto eolico di Monte Giogo, nel Mugello, a Villore, tra i comuni di Dicomano e Vicchio (Firenze), operai accerchiati e provocati, mezzi distrutti.

Secondo quanto riferito da Agsm Aim, la società titolare del progetto che ha denunciato tutto ai carabinieri di Borgo San Lorenzo, due le azioni, il 2 e 3 luglio, e una cinquantina le persone, tutte incappucciate, protagoniste. «Siamo stati provocati, minacciati e insultati. Alcuni maneggiavano dei coltelli e in situazioni del genere non è facile restare lucidi», racconta Niccolò Bruschi, ingegnere, circondato insieme a due colleghi. «Abbiamo cercato di avere una normale conversazione, però non è stato possibile, visto il clima di provocazione continua. E ci hanno imposto di fermare i lavori».

La sera, invece, il raid contro i mezzi, con danni non ancora quantificabili, dopo essersi introdotti in un’area più remota del cantiere.

«La vicenda - afferma Agsm Aim in una nota - prende origine dai volantini comparsi in zona ad opera della sedicente organizzazione 'Siamo Montagnà, con i quali si annunciava l'organizzazione di un 'Campeggio di Lottà, previsto dal 2 al 6 luglio, con l’obiettivo di bloccare i lavori» nel cantiere. A questo Agsm Aim aveva risposto «con diffida ed esposto alla procura ed alle forze dell’ordine». Sul canale Telegram 'Siamo montagnà' il 4 luglio è apparso un post dove si legge: «Ieri al campeggio di lotta di Pian dei Laghi un gruppo di persone, amici e compagne è riuscito a bloccare il taglio del bosco, all’altezza della fonte del Solstretto.

I lavori aumentano ad una velocità impressionante, ma con questo gesto abbiamo lanciato un segnale a chi distrugge i nostri monti e a chi invece vuole viverli: una resistenza alla devastazione delle montagne può esistere».

Unanime la condanna, a partire dai Comuni interessati dall’impianto: «Questo non è manifestare ma violenza, solidarietà alle maestranze», affermano i sindaci di Dicomano e Vicchio, Massimiliano Amato e Francesco Tagliaferri. Per la Regione Toscana, dice l’assessora all’ambiente Monia Monni si tratta di «atti terroristici veri e propri: inaccettabili in una società democratica, tanto più perché colpiscono un progetto dichiarato di pubblica utilità dalla Regione Toscana e dal Governo nazionale».

La realizzazione del parco eolico di Monte Giogo è al centro di una lunga battaglia portata avanti da comitati ambientalisti che hanno prima presentato ricorso al Tar contro il progetto, quindi dopo la bocciatura, si sono appellati al Consiglio di Stato. Nei giorni scorsi il Comitato tutela crinale mugellano Crinali Liberi aveva denunciato «lo scempio ambientale operato a inizio luglio presso il torrente del Solstretto a Villore, dove è stata tagliata la faggeta». Oggi sui social lo stesso Comitato sottolinea «l'amara realtà» del «constatare che ci volevano degli incappucciati perché tutti parlassero del Monte Giogo di Villore». E, nel dirsi «estraneo all’organizzazione Siamo Montagna», fa sapere che «continuerà ad impegnarsi come sempre con la massima energia per il Solstretto libero dalla devastazione ambientale».

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