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In arrivo gli influencer di Dio: "la Chiesa è con loro"

Lunedì 28 e martedì 29 luglio vivranno a Roma il loro Giubileo oltre mille influencer di Dio e del Vangelo: preti, suore e catechisti che non disdegnano i meme o Tik Tok, che diffondono le omelie su spotify o catechesi su youtube

«Anche don Bosco cercava di fare del tutto per farsi capire», «cambia il linguaggio ma non il messaggio che resta quello di Gesù». E per questo il Vaticano apre le braccia agli influencer: preti, suore e laici che hanno scelto come loro terra di missione la rete e i social. Lo spiega all’ANSA monsignor Lucio Ruiz, segretario del Dicastero vaticano per la Comunicazione, sottolineando che «è sbagliato contrapporre il mondo reale a quello virtuale. Agli innamorati non dobbiamo spiegare che il bacio e l’abbraccio è più bello del monitor» ma «ora la Chiesa deve affrontare questa sfida missionaria», quella della rete, perché «vivere è rischiare, amare è rischiare. Chi non vuole rischiare non può né vivere né amare».

Lunedì 28 e martedì 29 luglio vivranno a Roma il loro Giubileo oltre mille influencer di Dio e del Vangelo: preti, suore e catechisti che non disdegnano i meme o Tik Tok, che diffondono le omelie su spotify o catechesi su youtube.

Ci sono laici che mostrano su Instagram i cammini di fede o i preti presenti sulle piattaforme più collaudate come Facebook o X. "Loro già sono nella rete da almeno dieci-quindici anni, per questo sono necessari la formazione e l’accompagnamento. Questa è cultura e non ci possiamo ritirare, questo non lo vuole il Vangelo che invita ad essere nel mondo senza essere del mondo».

Parlando degli influencer cattolici, l’esponente del Vaticano, che da anni segue questo particolare mondo dei missionari digitali, sottolinea: «Non possiamo metterli in una gabbia per non confrontarci con la realtà . La Chiesa Madre li vuole accompagnare in questo loro camminare». Gli influncer del Vangelo arriveranno non solo dall’Italia ma da decine di Paesi come Messico, Australia, Stati Uniti, India, Emirati Arabi, Hong Kong. Ma arriveranno anche da Paesi difficili, «dalla Russia e dall’Ucraina, da Israele e Libano, da Burkina Faso e Kenya», elenca Ruiz.

Sono per lo più giovani e hanno migliaia di follower. In diversi curano anche il loro aspetto fisico e usano un linguaggio quanto più vicino allo slang delle nuove generazioni. Nella prima giornata si terrà il convegno all’auditorium della Conciliazione, il giorno dopo il passaggio della Porta santa con la messa a San Pietro presieduta dal cardinale Luis Antonio Tagle; quindi la preghiera con la Comunità di Taizé e il festival finale in piazza Risorgimento. Prevista la partecipazione di tanti giovani che dalla prossima settimana vivranno il loro Giubileo. E’ ancora da definire se e come il Papa farà arrivare il suo messaggio a questo evento del Giubileo che si preannuncia un pò fuori dall’ordinario

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