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Cinema italiano addio
A Locarno solo Morandi

Cinema italiano a Locarno addio. Salvo il film 'Padroni di casa' di Edoardo Gabbriellini con l'inconsueta partecipazione di Gianni Morandi nel Concorso internazionale, al 65/mo Festival in Canton Ticino, che inizia domani, non c'é nessuna altra opera nuova su ben 289 proposte cosmopolite.
Non un lungometraggio, non un 'corto', non un documentario.

Nessun lavoro di sperimentazione. Niente di niente in nessuna sezione. Quasi un caso se si pensa ai fortissimi legami culturali con questa parte della Svizzera e al fatto che tante volte l'Italia ha dato la cifra espressiva alla rassegna o comunque ha detto la sua. Un'assenza insomma che fa a pugni con la presenza che ha caratterizzato tanti decenni.

Che il Festival di Locarno sia schiacciato fra Cannes e Venezia è storia antica: ma la via d'uscita è sempre stata l' alternatività allo star-system (anche se non si è chiuso ai blockbuster, le pellicole di cassetta), l'anticonformismo e talvolta una ricercata trasgressività. Lo stesso Elio Germano, che prende parte a 'Padroni di casa' insieme a Valerio Mastrandrea e Valeria Bruni Tedeschi, per esempio proprio qui presentò alla stampa l'opera prima di Libero Di Rienzo 'Sangue-La morte non esiste', in cui era il protagonista Iuri, nel 'lontano' 2005.

 E il suo ritratto fra la presa diretta e il surreale delle tensioni e inquietudini tardo-adolescenziali segnò una tappa del percorso che lo ha portato oggi ad essere uno dei migliori attor 'giovani' del grande schermo. Nessuna scelta contraria al Belpaese è stata fatta in tal senso da chi ha curato la rassegna: da quanto è dato sapere sono stati diversi produttori italiani a non rendere disponibili i film o a non rispondere all'invito del direttore artistico Oliver Pere.

E' invece celebrato il cinema nostrano del passato con omaggi a Ornella Muti, Renato Pozzetto e Dino Risi di cui sono proposti alcuni corti inediti ritrovati dalla Veneranda Fabbrica del Duomo e poi restaurati fra cui '1848', del 1949, sulle 5 Giornate di Milano con Lucia Bosé nelle vesti di una popolana rivoluzionaria.

Il Festival di Locarno apre quindi ufficialmente nella serata di domani, in Piazza Grande, con 'The Sweeneey' un poliziesco anglosassone di Nick Love. E poi via via nei giorni sarà la volta di 'Magic Mike' di Steven Soderbergh con Channing Tatum spogliarellista e 'The Bachelotte' con Kirsten Dunst arrivato dal Sundance e dei grandi ospiti presenti: da Charlotte Rampling ad Alain Deloin, da Benoit Jacquot a Harry Belafonte fino a Leos Carax e all'ex calciatore ora in veste di attore Eric Cantona.

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