Fine settimana di finali al 'mundial' in corso a Buenos Aires: non di calcio, bensì di tango, ritmo che in Argentina è più vivo che mai.
Così come è già successo nelle ultime edizioni, i 'mondiali' che si concludono questo week-end confermano il momento magico che, ormai da anni, sta vivendo quello che è il ritmo simbolo della città di Carlos Gardel.
A Buenos Aires, il tango rappresenta ormai tante cose: sicuramente molto 'business', visto che è un richiamo molto forte sul fronte turistico, ma anche una solida tradizione che si rafforza anche grazie ad un continuo rinnovamento su più fronti. In questi ultimi tempi, soprattutto nei testi, che stanno lentamente mutando rispetto ai canoni del passato.
Ogni giorno di più, nei diversi quartieri della megalopoli argentina il tango si balla nelle 'milongas' e si suona un po' dappertutto, dai grandi spazi ai locali solo per intenditori, con un pubblico di ogni età, fatta eccezione forse dei giovanissimi: "é una musica che sa 'aspettare'", ha ricordato in questi giorni un quotidiano, precisando che in effetti il 2x4 é un ritmo che spesso 'prende' solo dopo i 30 anni.
Un chiaro indicatore del favore con il quale Buenos Aires ha accolto questo 'Festival de tango' è rappresentato dal fatto che, in vista delle finali di sabato e domenica, sono stati distribuiti più di 12 mila biglietti in solo tre ore.
Un successo che si spiega anche con la varietà delle iniziative organizzate, visti i 200 spettacoli in programma e i 2 mila artisti presenti tra 'milongueros', musicisti, cantanti e insegnanti, molto richiesti tra l'altro dagli stranieri.
Grande rilievo è stato dato tra l'altro alle conferenze sui temi più variegati: per esempio, 'spazio al flauto', 'censura e pasteurizzazione del tango', 'storia della fonografia', 'le nostre Greta Garbo', 'creativita' e innovazioné.
A causa della crisi, quest'anno si sono visti meno italiani che nelle precedenti edizioni. Roma è comunque ben rappresentata nelle competizioni, nelle quali si batteranno anche coppie provenienti da molti paesi latinoamericani (per es. Colombia e Uruguay), ma anche Usa, Russia, Grecia e Giappone: tutti in pista per vincere il primo premio e tornare a casa con una grande soddisfazione e 8.650 dollari in tasca.
Un'altra delle novità di quest'edizione sono stati i numerosi omaggi a Piazzola. A suonare in suo onore c'é stato anche il nipote di 're' Astor, Daniel Piazzola, batterista del gruppo jazz Escafandrum.
Sempre pronto a farsi 'contaminare' da tante altre musiche, - in questi ultimi anni soprattutto dall'elettronica - il tango continua in un modo o in un altro a conquistare ammiratori e pare rimanere "atemporale": così lo definisce per esempio Daniel Melingo, noto in Europa (suona spesso a Parigi e Bruxelles) e battezzato da qualche critico il 'Tom Waits' del Rio de la Plata.