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Marina Rei: ogni canzone
è un piccolo miracolo

"Una canzone è un piccolo miracolo, una sorpresa inaspettata. E ogni volta che accade, mi lascio sorprendere": Marina Rei da martedì 18 settembre torna con con "La conseguenza naturale dell'errore". Il cd viene pubblicato dalla sua etichetta Perenne, otto brani tra i quali 'Che male c'e", in due versioni, una delle quali arrangiata per orchestra da un premio Oscar, Ennio Morricone. Oltre a quella con il maestro, nell'album, prodotto dalla stessa Rei, compaiono altre preziose collaborazioni: con Andrea Appino degli Zen Circus e con Pierpaolo Capovilla, ma anche con Paolo Benvegnù e i Bud Spencer Blues Explosion. E poi: Riccardo Sinigallia, Valerio Mastandrea e Cristina Donà. "Questo disco ha preso forma nel tempo", spiega la cantautrice romana che ha tra l'altro firmato 'Passera' l'estaté, uno dei brani più delicati dell'ultimo album di Giorgia. "Da ognuno degli artisti con i quali ho condiviso questa meravigliosa esperienza ho colto sfumature profonde e uniche. Con ognuno di loro ho un ricordo di smisurata bellezza", racconta Marina. 

Ecco quindi "Che male c'è", firmata da Riccardo Sinigallia e Valerio Mastandrea sul caso Aldrovandi. "E' una canzone sul profondo senso di solitudine che si può provare quando si rimane intrappolati in una situazione violenta - spiega la Rei -, in rapporto di inferiorità numerica e contrario a un ordine prestabilito e privo di buon senso". "L'errore" è una intrigante ballad rock, frutto della collaborazione con Appino, talentuoso esponente della scena indipendente: "L' errore - spiega Marina - è il sale della vita. Sbagliare, farlo ancora, portandosi a casa i cocci, serve solo a migliorare. L'errore non è rimorso, ma è il diverso. E' il singolare femminile in un paese di plurali maschili". 'E mi parli di te' è invece frutto dell'incontro con Pierpaolo Capovilla, frontman del Teatro degli Orrori: "Un'occasione che aspettavo da tempo - dice -. Grazie alla poetica delle sue parole, ha donato al brano un carattere narrativo profondo, che svela le ipocrisie quotidiane del 'maschilismo narcisistico' che troppo spesso domina quel particolarissimo rapporto sociale che chiamiamo amore". 

"Qui e' dentro" nasce dalla letture di alcune lettere inviate a Radio Carcere da detenuti e detenute provenienti da ogni carcere italiana. "Il disagio profondo vissuto giorno dopo giorno - sottolinea la Rei, che ha cantato il pezzo al Primo Maggio -. Un grido di allarme che pone l'attenzione su uno dei temi più importanti del periodo storico in cui viviamo, il sovraffollamento delle carceri". Un amore e il suo contrasto è al centro di 'Nei fiori infranti', "una poesia in canzone" nata dall'incontro con Paolo Benvegnù. Si passa quindi a 'Il modo mio', scritto a quattro mani con Cristina Donà, un pezzo sulla solitudine di un amore; mentre 'Mani sporche', feat. i Bud Spencer Blues Explosion, è il risultato di "un esperimento di tre musicisti messi a confronto" ed è stato registrato in presa diretta con due batterie e chitarra elettrica. Per ascoltare il cd dal vivo, appuntamento alla Fnac di Roma il 23 settembre; poi il 24 a Napoli, il 25 a Firenze, il 26 a Verona, il 27 a Torino e il 28 a Milano.

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