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Melissa: in "Hunted"
il ruolo di una vita

Melissa George

 Un ruolo che ha voluto con tutta se stessa, perché il personaggio dell'agente Sam Hunter rappresentava per lei, per il suo modo di vedere il lavoro di attore, "l'occasione di una vita. Dunque non poteva che essere mio. Sette mesi di duro allenamento, sforzi fisci al limite dell'umano. Ma l'ho ottenuto e sono soddisfatta del risultato". Melissa George, australiana, classe 1976, fisico atletico ma insieme portamento superbamente elegante che le viene dall'essere stata fin dall'età di soli 5 anni una campionessa di pattinaggio a rotelle, è arrivata oggi al RomaFictionFest, la kermesse diretta da Steve della Casa, per presentare il suo ultimo lavoro, 'Hunted', l'attesissima spy story proiettata in anteprima questo pomeriggio all'Auditorium Parco della Musica, in onda da dicembre in esclusiva su Sky Uno Hd. 

Creata da Frank Spotnitz, dal 1994 tra gli sceneggiatori del celebre X-Files, 'Hunted' è una serie di spionaggio complessa e legata alla contemporaneità, che ruota attorno alla sua protagonista femminile, Sam Hunter, esperta agente sotto copertura per un'agenzia di intelligence. Sopravvissuta ad un attentato alla sua stessa vita, Sam scoprirà che il vero mandante si nasconde in realtà tra i suoi colleghi e, in un attimo, da cacciatore, diventa preda. Rientrata al lavoro le verrà affidato il pericoloso compito di infiltrarsi nella vita e nella realtà professionale di un uomo d'affari spietato e sanguinario e la difficoltà peggiore sarà quella di svolgere il suo compito senza sapere di chi fidarsi e senza sapere chi la vuole morta.

 'Hunted' è la storia di una spia con un bersaglio disegnato sulla schiena e, si sa, un bersaglio umano non può fidarsi di nessuno, in nessun momento. "In America gli artisti hanno capito che è bello far vedere il proprio lavoro ogni settimana piuttosto che comparire ogni due anni", fa notare l'attrice, già diretta da Steven Soderbergh ne 'L'Inglesé e da David Lynch in 'Mulholland Drive' e già protagonista anche in serie tv di successo come 'In Treatment', 'Grey's Anatomy", 'Friends' e 'Streghe'. Melissa non vede oggi una grande differenza tra le produzioni televisive e quelle cinematografiche, dato che "il cinema si sta sempre di più rimpicciolendo e le tv ingrandendo grazie ai maxi-schermi che possiamo avere nelle nostre abitazioni".

 La George, per interpretare l'agente segreto, si è sottoposta a sette mesi di duro addestramento fisico e studio intensivo della tecnica di combattimento Kasi che, rivela, "al cinema è usata generalmente da uomini come James Bond o Batman. Mi hanno portato ad interpretare i pesanti combattimenti presenti nella serie in maniera così reale. Ma il risultato alla fine si può vedere. In ogni scena c'é la mia faccia, non ho usato controfigure. Mi sono anche fatta male, ma sono soddisfatta". L'attrice, incontrando i cronisti, insiste: "Sono stata immediatamente colpita da questo personaggio e volevo fortemente questo ruolo, tanto che subito dopo il provino ero così convinta di averlo ottenuto che già prima dell'annuncio cominciavo a comportarmi come Sam e, dato che vivo a New York, a pensare al mio trasferimento a Londra, dove si è girata la serie". 

Oggi attrice di successo, la George al festival ha parlato anche delle difficoltà di lavorare nel mondo dello spettacolo: "All'inizio della mia carriera ero stata ingaggiata per ben cinque programmi di fila, poi mai partiti per problemi vari. Ero stata pagata lo stesso, ma questo é frustrante per un'artista perché è impareggiabile vedere realizzato qualcosa su cui hai lavorato". "La vita di un'attrice è solitaria - ha confidato Melissa -, interpreti sempre qualcun altro, sei lontano dagli affetti. Spero che la serie piaccia in Italia, così potrò tornare molte altre volte qui e mangiare la pasta migliore la mondo. Gli sceneggiatori stanno già scrivendo i nuovi 8 episodi", ha concluso, entusiasta della sua visita nella capitale.

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