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Craig: vorrei avere
il coraggio di Bond

Daniel Craig e Naomie Harris
"Io come James Bond? No, esattamente l'opposto, ma mi piace pensare che in un momento di vero pericolo sarei capace di difendere la mia famiglia. Ma Bond è solo fiction anche se va detto mi piacciono come a lui Martini, donne e auto". Così a Roma l'attore inglese 44/enne Daniel Graig, protagonista di Skyfall, nelle sale da mercoledì in 600 copie distribuite da Warner, parla della differenza che c'é tra lui e l'agente con licenza di uccidere. Per quanto riguarda l'approccio omosessuale tra Javier Bardem, nel ruolo del supercattivo Silva, e James Bond (di fronte alle avances, 007 replica a Bardem "chi ti ha detto che non abbia avuto già esperienza di queste cose") spiega Craig: "Quella scena era già nella sceneggiatura ma, più che un approccio omosessuale, tra i due, si tratta di un approccio psicologico. Bardem vuol far capire a Bond, dopo averlo catturato, che è totalmente in mano sua. Insomma è, come a dire, fottiamoci l'un l'altro, ma non fisicamente".

Riguardo al suo Bond (Craig ha un contratto per farne altri due) spiega l'attore: "quando ho fatto il primo Bond ('Casino Royal' nel 2005) volevo come cancellare tutto dalla lavagna. Non volevo copiare nessuno, in questo invece ci piaceva portare qualcosa dei vecchi Bond e mescolare il tutto". Bond un personaggio più tormentato del solito in questo Skyfall? "No.
Casomai riflette il carattere dei libri di Ian Fleming, che ne fa un personaggio molto più complicato di quanto si immagini, un uomo che soffre anche di dover uccidere".
Comunque la differenza con i superoi di molte saghe cinematografiche c'é: "facendo i film di supereroi alla fine c'é sempre la stessa formula. C'é il mondo in pericolo e spetta loro salvarlo. Nel caso di questo Bond c'é molto più realismo, un modo che consente al pubblico di meglio identificarsi. E' un Bond diverso da tutti quelli che mi hanno preceduto anche se, va detto, sono cresciuto con gli 007 interpretati da Roger Moore". E a proposito di Moore che ha detto di lui che è un Bond abbastanza anomalo perché non è certo uno che si nota per strada, replica con disinvoltura molto british Daniel Craig:"se lo ha detto lui, per me va bene".

Il terrorismo presente nel film che colpisce anche la metropolitana di Londra non è un modo volontario di evocare la cronaca recente:"sono tutte cose che sono arrivate nella sceneggiatura per via osmotica. Non voluta".

L'incontro con la regina Elisabetta per lo spot delle Olimpiadi di Londra 2012 "mi ha reso strafelice - dice Craig - l'opportunità che mi ha dato Danny Boyle. Come descrivere l'incontro con la Regina? Una cosa surreale".

Infine, l'attore conferma Craig che la perdita dell'Aston Martin Db5, distrutta con compiacimento da Silva, ha davvero colpito nel profondo James Bond che in Skyfall mostra per la prima volta un volto davvero irritato:"é vero è come se mi avessero tolto un braccio. E' una macchina insuperabile".

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