Lunedì 23 Dicembre 2024

Nadine Gordimer
e il dopo Apartheid

NADINE GORDIMER, ORA O MAI PIU' (FELTRINELLI, PP. 430, EURO 19,00)
In principio era lo stile, quello di Nadine Gordimer, il premio Nobel per la letteratura che scrive con una nitidezza assolutamente rara. Nella storia di Jabu e Steve, narrata dalla Gordimer in Ora o mai più, la nitidezza della sua scrittura è un elemento fondamentale. E' come la lente ghiacciata attraverso la quale guardare una materia che è del tutto incandescente. La storia è quella che prelude al Sudafrica di oggi, ovvero una storia del dopo Apartheid. Ma gli anni dell'Apartheid ne sono il preludio. I due protagonisti infatti, Jabu e Steve, l'hanno vissuto sulla loro pelle. Lei, Jabu, è nera, di una famiglia non soltanto povera ma tradizionale, della tradizione zulu e vissuta in un villaggio tribale. Lui, Steve, è non solo un bianco, ma anche benestante, borghese. Formano una coppia, si sposano, patiscono sulla loro pelle ogni tipo di difficoltà - persino la prigione - ma sono uniti dal comune obiettivo. Poi la battaglia finisce, è vinta e diventano una coppia normale, libera di esserlo, superati i vincoli che quando avevano iniziato a stare insieme vietavano le unioni miste. Iniziano i problemi di coppia, che però non sono meno complessi quando due universi s'incontrano a metà strada. Quale sarà la giusta dimensione in cui vivere, se e quanti figli fare, dove mandarli a scuola? "Eppure se i riferimenti non conosciuti tra loro a casa sono segno di cio che è intimamente irriconciliabile, venendo da 'culture' diverse, non sono però anche, non sono sempre stati fin dall'inizio il fascino dei quello che si definisce l'Altro?". Fino a dove arriva questo fascino, sembra chiedersi la Gordimer in queste pagine di assoluta bellezza, dove "il presente è una conseguenza del passato", in ogni suo minimo dettaglio per una coppia non più povera che sceglie di rimanere tra i poveri. Il fatto è che "lui, lei - è di povertà che si tratta, ogni volta, realtà evitata con l'utile 'xenofobia'. Se non lo condividessero come nel loro intimo condividono quella che è stata la loro vita nella Lotta, il legame definitivo dell'amore che provano uno per l'altra non resterebbe intatto". Ma la normalità non sembra essere mai vera normalità in un paese come il Sudafrica, e Nadine Gordimer ne coglie ancora una volta l'essenza più intima, indagando a fondo in una storia privata che è il senso del pubblico. 

NADINE GORDIMER
"ORA O MAI PIU'" 
(FELTRINELLI, PP. 430, EURO 19,00)

In principio era lo stile, quello di Nadine Gordimer, il premio Nobel per la letteratura che scrive con una nitidezza assolutamente rara. Nella storia di Jabu e Steve, narrata dalla Gordimer in Ora o mai più, la nitidezza della sua scrittura è un elemento fondamentale. E' come la lente ghiacciata attraverso la quale guardare una materia che è del tutto incandescente. La storia è quella che prelude al Sudafrica di oggi, ovvero una storia del dopo Apartheid. Ma gli anni dell'Apartheid ne sono il preludio. I due protagonisti infatti, Jabu e Steve, l'hanno vissuto sulla loro pelle. Lei, Jabu, è nera, di una famiglia non soltanto povera ma tradizionale, della tradizione zulu e vissuta in un villaggio tribale. Lui, Steve, è non solo un bianco, ma anche benestante, borghese. 

Formano una coppia, si sposano, patiscono sulla loro pelle ogni tipo di difficoltà - persino la prigione - ma sono uniti dal comune obiettivo. Poi la battaglia finisce, è vinta e diventano una coppia normale, libera di esserlo, superati i vincoli che quando avevano iniziato a stare insieme vietavano le unioni miste. Iniziano i problemi di coppia, che però non sono meno complessi quando due universi s'incontrano a metà strada. Quale sarà la giusta dimensione in cui vivere, se e quanti figli fare, dove mandarli a scuola? "Eppure se i riferimenti non conosciuti tra loro a casa sono segno di cio che è intimamente irriconciliabile, venendo da 'culture' diverse, non sono però anche, non sono sempre stati fin dall'inizio il fascino dei quello che si definisce l'Altro?".

Fino a dove arriva questo fascino, sembra chiedersi la Gordimer in queste pagine di assoluta bellezza, dove "il presente è una conseguenza del passato", in ogni suo minimo dettaglio per una coppia non più povera che sceglie di rimanere tra i poveri. Il fatto è che "lui, lei - è di povertà che si tratta, ogni volta, realtà evitata con l'utile 'xenofobia'. Se non lo condividessero come nel loro intimo condividono quella che è stata la loro vita nella Lotta, il legame definitivo dell'amore che provano uno per l'altra non resterebbe intatto". Ma la normalità non sembra essere mai vera normalità in un paese come il Sudafrica, e Nadine Gordimer ne coglie ancora una volta l'essenza più intima, indagando a fondo in una storia privata che è il senso del pubblico. 

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