Potrebbe essere un gentleman che apprezza i capi sartoriali di matrice italiana e di gusto very british, con dettagli e tessuti tipici della tradizione inglese resi moderni dalla tecnologia, ma sempre retrò, come i gilet, i loden e i montgomery indossati dai personaggi della fortunata serie tv Downton Abbey, la figura maschile che sta per affacciarsi alla 83/a edizione di Pitti Uomo, in programma a Firenze, a Fortezza da Basso, dall'8 all'11 gennaio.
E infatti il British Countryside Style, il recupero di un nuovo gusto per tessuti nobili, disegni e dettagli classici inglesi, associati al savoir-faire italiano che ne alleggerisce i pesi e li rende moderni, è uno dei temi principali che saranno seguiti dalle più importanti aziende della moda maschile presenti nel salone.
Ma in contrasto con la classicità dall'abito sartoriale, ecco affacciarsi lo stile minimal made in Giappone, che punta sull'artigianalità e sul colore: un'alleanza che si conferma vincente nelle nuove collezioni di borse e accessori maschili. Il design essenziale dell'estetica giapponese incontra la fascinazione tattile della pelle e si applica a pezzi rigorosamente rifiniti a mano. Cartelle da lavoro, portafogli e porta iPad puntano su linee semplici e razionali e su pellami di alta qualità selezionati con un tocco eco friendly. Emergono così modelli basici e versatili dalle forme geometriche, talora declinati in cromatismi bicolore: dallo zaino in pelle e cotone water repellent, alla clutch maschile e alla tote.
Con palette che accanto ai toni naturali puntano soprattutto a tinte vitaminiche. E ancora, lo zaino rappresenta il volume più contemporaneo, la forma più attuale per l'uomo all'avanguardia. Certo sarà difficile vedere in giro un gentleman con il panciotto e lo zaino verde mela sulle spalle, perché il nuovo stile formale di matrice british riporta in auge la qualità come elemento d'identificazione: capi e accessori fatti per durare. Qui ogni giacca racconta una storia: spesso è un'avventura nella campagna inglese, tra recupero di trame d'archivio, toni caldi e tessuti originali. Protagonisti il tweed, il tartan scozzese, il suede, il principe di Galles e la spina di pesce declinati su materiali che ne esaltano colori e morbidezza come il cashmere. Pezzi forti di questo stile, che vede il ritorno del gilet, sono la giacca destrutturata in lana Shetland stampata con disegno check, la giacca in flanella melange stampata con disegni stile cravatta e tinta in capo, oppure la giacca di maglia doppiata, soffice e chic. Su tutto, il montgomery corto in panno o in lana cotta.
Terzo tema dal salone n.83 di Pitti Uomo, lo sportswear che guarda all'alta quota e s'intride di un gusto outdoor, tipico di viaggi nelle regioni del grande freddo, anche quando la destinazione è la città. In questo spirito il parka è proposto con interno staccabile in piuma per adattarsi ai freddi più intensi; la field jacket ha interventi in montone e dettagli in pelle; il piumino è ipertecnico ad iniezione diretta dal minimo ingombro e garantisce isolamento termico. Uno speciale cotone gommato si accoppia al panno nel montgomery con alamari in corda di lana e legno. Infine, grande tendenza, il camouflage con forti richiami al mondo army, declinato in versione vintage o contaminato ad elementi dal registro preppy. Sono a stampa mimetica l'Harrington jacket e i cargo pants, mentre la giacca da aviatore sceglie il corduroy verde e lo abbina alle insegne dei reggimenti britannici. Parka di nylon pesante sfoderabili e giacche camouflage con cappuccio, dotate di chiusura con coulisse interna, si abbinano a blazer slim di lana, felpe dai lavaggi vintage e chino dai fit affusolati. Pantaloni in gabardine stretch di cotone lavato, come da tradizione americana, svelano al loro interno fodere camouflage, mentre i nuovi denim traggono suggestione dai pantaloni indossati dalle forze armate statunitensi negli anni '40, con il caratteristico effetto consumato sulle ginocchia.
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