Per i suoi 68 anni, Franco Battiato si regala Parigi e l'Olympia: il cantautore siciliano, nato il 23 marzo a Risposto, in provincia di Catania, si esibisce questa sera nello storico teatro della capitale, tempio della chanson francaise, per una tappa attesissima del tour europeo di 'Apriti sesamo', il suo ultimo album, uscito lo scorso ottobre per Universal. Ad applaudirlo una sala gremita, quasi 2000 persone, in buona parte italiani.
"Non ho propriamente festeggiato il mio compleanno - dice Battiato, prima di salire sul palco -. Una cena da amici, una cosa casalinga, una serata molto piacevole, ho mangiato benissimo". E aggiunge: "Non ho paura di invecchiare, al contrario. Mi sono sempre accorto che quando un essere supera i 70 anni in generale ha un lato interessante che non ha quando é giovane: la qualità umana si acquista con il tempo". 'Apriti sesamo', spiega, "é un testamento musicale. Avere un rapporto costante con la morte è una cosa interessantissima, se non ti fa paura, io l'ho imparato con la meditazione che cominciai a praticare da autodidatta negli anni Settanta". Battiato è felice di ritornare a Parigi, dopo il grande successo alla Cigale nel 2008 in tournee per 'Fleur 2', a vent'anni dal suo ultimo concerto parigino nel 1988 al Theatre de la Ville. "Credo che sia la più bella città europea - osserva -. In questa città non ti senti mai solo pur non conoscendo nessuno, basta andare in giro e si è protetti dall'architettura splendida".
Ed è fiero di cantare all'Olympia: "Tutti i mostri sacri sono passati da qui e hanno lasciato un segno - ammette -. In realtà avevo già suonato una volta all'Olympia negli anni Settanta, ma era una musica d'avanguardia, con un percussionista giapponese. All'epoca non interessavano queste cose, il teatro come simbolo di qualcosa, un teatro valeva l'altro". Sul palco, insieme al quartetto di archi (con Simon Tong, ex The Verve, alla chitarra) basso, piano e batteria, Battiato propone nuovi brani e altri più celebri: tra gli altri, l'interpretazione pop di un'aria dell'opera lirica sul filosofo Bernardino Telesio - di cui il cantautore aveva scritto la musica e il testo due anni fa su commissione del Teatro Rendano di Cosenza - con il contributo, questa volta solo in video, degli ologrammi della coreografa coreana Sen Hea Ha. In omaggio a Parigi anche una canzone in francese, 'J'entends siffler le train' di Richard Antony. Infine un pensiero anche alla situazione politica italiana: "Grillo sta un po' esagerando", ammette il musicista che dal 2012 è anche assessore al Turismo e allo Spettacolo della giunta Crocetta in Sicilia, ricordando però che "la coabitazione con il Movimento 5 stelle in Sicilia sta andando benissimo". E ancora: "In questo momento l'Italia è veramente un paese dilaniato". Tra i suoi progetti futuri, un film sul compositore tedesco Georg Friedrich Haendel: "Credo che entro la fine di quest'anno cominceremo a girare. Charlotte Rampling ha accettato la parte della duchessa. Pare abbia imparato l'italiano ascoltando le mie canzoni. Appena l'ho saputo l'ho contattata subito".
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