Amy Winehouse torna a vivere in un documentario, ancora in fase di progettazione, che sarà diretto da Asif Kapadia, già regista del documentario vincitore al Sundance Film Festival del 2010 sulla carriera di Ayrton Senna. Il film sull'artista inglese, morta nel luglio 2011 per abuso di alcol a soli 27 anni, sarà prodotto dalla Universal Music e dalla Playmaker Films, studio fondato dallo stesso Kapadia con James Gay-Rees, e sarà pre-venduto dalla Focus Features al Festival di Cannes.
"Questo film sarà incredibilmente moderno ed emozionante - hanno spiegato Gay-Rees e Kapadia - ha il potere di catturare lo spirito del tempo e gettar luce sul mondo in cui viviamo, come solo alcune pellicole sanno fare. Amy è stata un talento della sua generazione e ha catturato l'attenzione di tutti; scriveva e cantava col cuore e tutti ne restavano incantati. Amy, però, è crollata sotto il peso della soffocante attenzione dei media, e a causa delle sue relazioni difficili, del successo mondiale e del modo di vivere instabile. Come società, tutti noi abbiamo celebrato i suoi enormi successi, ma poi siamo stati velocissimi nel giudicare le sue debolezze quando ci faceva comodo".
"Asif e James hanno la straordinaria capacità di raccontare una storia commovente e stimolante, come già nel lavoro su Senna", ha detto il co-presidente della Focus International Alison Thompson. Una carriera durata troppo poco quella di Amy, con solo due album all'attivo, Frank del 2003 e Back to Black del 2006 (più di 12 milioni di copie vendute), e una grande hit 'Rehab', nella quale l'eco dei suoi 'no, no, no' alla disintossicazione riecheggia tristemente ancora oggi.
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