Lunedì 18 Novembre 2024

Sting: torno a casa
con The last ship

Affrontare il suo passato e dar voce ai fantasmi e alle paure che hanno affollato la sua infanzia, per poi liberarsene: scrivere The Last Ship, il primo album di inediti a dieci anni dal precedente Sacred Love, per Sting è stato terapeutico. Un viaggio lungo e intenso, iniziato tre anni fa e che, nonostante l'uscita dell'album, il 24 settembre, e un musical con lo stesso titolo che debuttera' a Broadway nel 2014, lui considera un work-in-progress.

 "Ci sto ancora lavorando", racconta Sting all'ANSA in un albergo di Londra. "Ho composto 40 canzoni, una parte le ho raccolte nell'album, per metterle al sicuro", spiega sorridendo". E' una star planetaria da 100 milioni di dischi venduti e 16 Grammy (oltre a un Emmy e tre nomination all'Oscar). Ma realizzare un musical, dice, "è la sfida più importante della mia vita, è come scalare il Monte Bianco. Posso fallire ma voglio provarci. Se un musical funziona ha una vita molto lunga". "Un decennio - racconta - è un tempo molto lungo per un songwriter. Poi mi sono reso conto che avevo bisogno di guardarmi dentro e scrivere qualcosa di più profondo. Fare emergere cose rimaste compresse. Ho ascoltato altre voci che si agitavano dentro di me e ho osservato le mie emozioni da altri punti di vista. Sono felice che siano venute finalmente fuori". Anche se , confessa, non ha ancora definitivamente "fatto pace con me stesso, mi piacciono le tensioni", ammette l'irrequieto ex Police. The Last Ship - prodotto da Rob Mathes e che vede sorprendenti collaborazioni come quella con Brian Johnson degli AC/DC - è incentrato sul difficile rapporto tra un padre e un figlio sullo sfondo della crisi dei cantieri navali nell'Inghilterra degli anni Ottanta. Sting si è ispirato alla sua infanzia a Wallsend e racconta di un gruppo di disoccupati di un cantiere navale in declino, che ispirati da un prete locale decidono di costruirsi da soli una nave, come affermazione della loro identità, "un invito a fare qualcosa di pazzo, innovativo, creativo". "The Last Ship tratta molti temi, come l'esilio - racconta Sting -. E' una metafora. C'è una città, una comunità, che ho lasciato giovanissimo per fare il musicista, mentre mio padre voleva che lavorassi in un cantiere navale, magari come tecnico, allora era la massima aspirazione. Io invece me ne sono andato a Londra a fare l'artista. Inconsciamente ho scritto di me. La nave è la metafora di tante cose. Quando salpa non sai mai se tornerà, c'è la vita e la paura della morte. Anche io me ne sono andato, non sono mai tornato. The Last Ship mi ha fatto tornare a casa". 

L'ispirazione iniziale è nata dall'album The Soul Cages del 1991, "l'album nel quale per la prima volta ho parlato della lotta con mio padre" ricorda Gordon Sumner, splendido sessantenne. The Last Ship arriva dopo il tour per la reunion dei Police nel 2008, l'album natalizio If On a Winter's Night del 2009,Symphonicities del 2010 e il recente Back to Bass Tour. Ma chi dopo 10 anni si aspetta un album pop-rock, resterà molto sorpreso. Sting ha voluto rievocare la tradizione musicale del Nordest dell'Inghilterra e rendere omaggio alla tradizione della musica per teatro, coinvolgendo The Unthanks e i Wilson Brothers. "In realtà il folk è sempre stato nella mia musica, non mi ha mai abbandonato", dice. Per quanto riguarda il musical, non ha mai avuto la tentazione di dargli un sapore rock? "No il rock e il musical non vanno d'accordo. - Il rock mi piace quando è urlato", risponde Sting, cresciuto ascoltando "i dischi di musical che mia madre ascoltava continuamente, da Carousel a Oklahoma".

 E aggiunge: "E' facile scrivere una canzone pop di tre minuti, la sfida è scrivere una storia che dura due ore . Molti musical sono scontati, scriverne uno veramente innovativo è veramente molto difficile. Sono tutti buoni a fare il solito Peter Pan". Nel team del musical tra gli autori c'è il premio Pulitzer Brian Yorkey. "Non sarà un kolossal - assicura - voglio che sia semplice e che possa essere suonato con la chitarra ovunque, anche nelle scuole". Attento all'attualità di Papa Francesco pensa sia "un grande uomo. Mi sembra dire cose giuste, mi piace". Sulla situazione in Siria : "Ho passato molto tempo in Medio Oriente, li' è tutto molto più complicato di quel che sembra". Qualche anno fa ha conosciuto il presidente siriano Assad: "Beh, l'ho incontrato , ma non posso dire di conoscerlo. Sembrava un progressista...". E poi: "Non credo che le bombe funzioneranno, ma non esiste un movimento democratico, i 'bravi ragazzi' sono una minoranza". In attesa di Broadway, Sting proporrà per la prima volta The Last Ship, per supportarlo e celebrarne l'uscita, in 10 concerti di beneficenza al Public Theatre di New York dal 25 settembre al 9 ottobre.

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