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Primo stop a Sorrentino
Il César ad Alabama

"Tra i due litiganti il terzo gode": nella grande cerimonia dei César, l'Oscar francese, che si è tenuta   a Parigi e in cui ha trionfato "Tutta sua madre di Guillaume Gaillenne", Julie Gayet (accreditata come l'amante di Francois Hollande) e Marisa Borini (mamma di Carla Bruni nonché suocera di Nicolas Sarkozy) rimangono a bocca asciutta.

Il premio di miglior attrice non protagonista, per cui erano state entrambe nominate (rispettivamente per "Quay d'Orsay" di Bertrand Tavernier e "Castello in Italia" di Valeria Bruni-Tedeschi) è infatti andato a una terza attrice, Adèle Haenel per il film Suzanne. Niente da fare, invece, per "La Grande Bellezza" di Paolo Sorrentino.

Appena uscite le nomination, nelle scorse settimane, la stampa si era scatenata nell'evidenziare la sfida Gayet-Borini, dipingendola come un confronto indiretto tra il 'clan' di Hollande, l'attuale presidente socialista e quello di Sarkozy, l'ex presidente neogollista, sconfitto alle elezioni del maggio 2012. Nonostante sia rimasta senza premi ai César - che in Francia sono un rito nazionale, come Sanremo in Italia - la Gayet è comunque stata la grande protagonista di questa 39/a edizione. Quella di stasera è stata infatti la sua prima uscita pubblica dopo le rivelazioni del settimanale Closer sulla sua love story segreta con Hollande.

Tanto che oggi, molti media davano per scontato che la bionda 41/enne non avrebbe partecipato alla cerimonia per evitare i riflettori dei media. Al suo arrivo, completamente a sorpresa, Julie si è invece mostrata perfettamente a suo agio, sorridente, prestandosi all'orda di cameramen e fotografi che presidiavano l'ingresso del Theatre du Chatelet. E' inoltre curioso che anche l'ex Première dame di Francia, Valérie Trierweiler - scaricata da Hollande dopo lo scoppio del cosiddetto "Gayetgate" - abbia scelto proprio oggi per la sua prima apparizione pubblica a Parigi.

La Trierweiler si è infatti recata nel pomeriggio alle sfilate di Dior, dove è stata assalita dai paparazzi, prima di tornare a casa da semplice cittadina, in metropolitana. Come da pronostico, il grande vincitore di questa 39/a edizione dei César è stato l'attore e regista Guillaume Gaillenne, che ha conquistato cinque statuette su 9 nomination (miglior film, miglior film esordiente, miglior attore, miglior montaggio, miglior adattamento), con il suo lungometraggio "Tutto sua madre". Premiato per la migliore regia Roman Polanski per "La venere in pelliccia".

Adèle Exarchopoulos, grande rivelazion de "La Vita di Adele" di Abdellatif Kechiche, Palma d'oro a Cannes, ha invece conquistato la statuetta di miglior attrice esordiente. In lizza c'era anche Marine Vacth, per la sua interpretazione in "Giovane e bella" di Francois Ozon. Il César per la miglior attrice è invece andato a Sandrine Kiberlain. Mentre Quentin Tarantino, presente alla cerimonia, ha consegnato un César d'Onore a Scarlett Johansson. "Alabama Monroe" del belga Felix Van Groeningen ha trionfato come miglior film straniero. Niente da fare, invece per Sorrentino, che domenica vola a Hollywood per la cerimonia degli Oscar.

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